venerdì 20 febbraio 2009

Nazionalizzare le banche

Il premier riconosce che la crisi è inedita e afferma che, con i suoi colleghi, si stanno esercitando a trovare soluzioni.

Avrei una proposta: si potrebbe costruire un albergo a Parco della Vittoria...
Monopoly
Forse sarebbe il caso di dare retta alla battagliera Naomi:

Politici andate a casa

lunedì 16 febbraio 2009

Visto che è tempo di rompere il silenzio, esorto i navigatori e i viandanti a rinunciare alla leggerezza blasé con la quale di solito si aggirano per la rete e a sottoscrivere l'appello ad hoc di Libertà e Giustizia. Potrebbe poi essere interessante dare un'occhiata all'articolo di Micromega online

La legge del governo sul fine vita viola i diritti umani


Per quanto tutto sia fondamentalmente privo di senso, alcune cose lo sono parecchio più di altre...

Silence. Break it
 

domenica 8 febbraio 2009

The MillionaireDevo ringraziare il buon Clo per avermi spinto a lasciare i soliti circuiti cinematografici andando a riacchiappare per un pelo quest'ultimo film di Danny Boyle, già Trainspotting  Film veramente notevole, che ti riconcilia con le grandi sale e la loro tempistica che l'estetica seriale comincia a rendere aliena: l'idea di narrare l'India attraverso le ragioni biografiche per cui un pezzente di una bidonville di Mumbai riesce a rispondere alle fatidiche domande dell'edizione locale di Chi vuol essere milionario è già di suo geniale; montaggio, inquadrature, ritmo e tutto quanto fa regia la supportano e trasportano a rare vette di coinvolgimento ed eccellenza narrativa. Su tutti l'episodio iniziale dell'inseguimento dei monelli per il dedalo delle baracche - coi suoi cambiamenti di piano, riprese sghembe e visioni aeree quasi stroboscopiche - è emblematico di un linguaggio autonomo, originale e capace di reggere la distanza senza perdere energia. Bella in particolare la traccia dedicata al destino - D) It was written - e l'incredibile purezzaIl mistero delle pagine perdute d'animo del protagonista, che riesce a conquistare persino un cinico ispettore di polizia tutt'altro che ben disposto nei suoi confronti. Molto ben recitato, oltretutto! E' il caso, già che mi trovo, di recuperare un paio di arretrati che il vario strazio di questi giorni mi ha fatto tralasciare. Il primo è Il mistero delle pagine perdute, con un Nicolas Cage in buona forma, attorniato da altre eccellenze tra le quali Ed Harris e Jon Voight. Tra tutti regalano un paio d'ore di assoluto svago, di quello che non richiede che un po' di partecipazione simpatetica per trovarsi in mezzo ad avventure incredibili ed enigmi che vengono risolti in surplace, non si sa su che basi: le scrivanie gemelle Resolut sopra tutti gli altri! Poi, un po' meno ovvio e del tutto casuale, Cloverfield, esperimentoCloverfield parecchio riuscito in chiave Lost: 85 minuti di handycam per quello che viene presentato come un reperto da archivi quasi X Files da un monoscopio iniziale privo di ulteriori commenti. La trama si rivela lentamente, ai personaggi come agli spettatori, in un crescendo di ritmo e drammaticità, con trovate notevoli nonostante la situazione tipica sia di quelle dalle quali non pensi di poter tirare fuori più nulla. Nel complesso di che riprendere un po' di interesse nella settima arte e un po' di ottimismo per le capacità creative della nostra povera specie.
Rissa in Parlamento
Ci sono problemi imprevisti con la statistica, che ne rivelano la dimensione sognante più che scientifica: è contro ogni possibilità teorica una tale concentrazione di uomini infimi in un'assemblea. Incolti, ignoranti delle più elementari regole del gioco democratico, dimentichi di ogni minima responsabilità di ruolo, si limitano all'assenso automatico a ogni nuova strambata di un leader visibilmente affetto da demenza senile e deliri di onnipotenza. Pareto avrebbe grosse difficoltà a individuare un qualunque criterio elitista accettabile per questa galleria di (a)varia(ta) umanità,Tocqueville sorriderebbe tristemente... Entrambi hanno almeno avuto la fortuna di non dover vivere questa terribile eclissi di dignità.

venerdì 6 febbraio 2009

Faro nella tempesta
Dopo le leggi ad personam, le leggi contra personam... Dove andremo a finire non me lo chiedo più, lo vedo.

domenica 1 febbraio 2009

Yes ManDire di sì alla vita. Se ho capito appena un po' Nietzsche, credo riderebbe a crepapelle se vedesse Yes Man Come buona parte del pubblico, me compreso. Scelto per ragioni egoiste e di vera e propria fuga, speravo che il film mi aiutasse a lasciare per un po' contrade desolanti, senza disturbare i miei neuroni. Lo svago c'è stato - oh yeah! - ma anche spunti numerosi e variegati. Un po' è un film sul blasé, un po' sulla Bildung, anche se assistita. Il maieuta è il magnetico Terence Stamp, autore di un corso per aprirsi alla vita invece di arroccarsi in posizioni pietrificate trincerati dietro sequele di scuse. Il metodo, molto americano, quindi pragmatico e non troppo raffinato, è dire sempre di sì, a qualunque occasione. Questo perché il no è l'unica arma che molti hanno a disposizione per tenere a bada un mondo troppo ricco di stimoli e richieste. Jim Carrey, tanto per cambiare, esagera un po' nell'aderire a questa proposizione provocatoria *lol*: comunque più misurato del solito, usa al meglio il suo eccellente linguaggio corporeo, ma a un certo punto si trova inceppato in una situazione kafkiana che lo sbatte a muso duro davanti ai limiti del sì ad ogni costo. Comprende allora che si trattava del primo passo verso una capacità di autoascolto e di selezione che, guarda un po', è la quintessenza della Bildung! Lo aiuta, come da copione e non solo cinematografico, la bella fanciulla, nello specifico Zooey Deschanel, la sorella di Bones, nientepopodimeno  Il tutto mi fa venire in mente un economista/antropologo americano di cui ho letto qualche tempo fa, che dice che ci vogliono delle spintarelle per convincere la gente a fare cose anche buone: piccoli incentivi, un po' di carisma, metodi spiccioli... Bisognerà pensarci, magari un'altra volta. Di che riflettere, nonostante tutto.
Una scena di Yes Man