sabato 30 ottobre 2010

Julie & JuliaCi risiamo! Non credo che finirò mai di stupirmi per le peculiari vie del sapere: fino a ieri non avevo praticamente mai sentito nominare Julia Child e il suo fantastico libro di cucina, poi ho visto il film qui accanto e riparato a questa ennesima falla :) Il film, per incidens, è piacevole e molto ben recitato dalle protagoniste Meryl Streep e Amy Adams, con un adorabile Stanley Tucci; è ispirato a ben due storie vere e dispensa un ottimismo ben temperato e un giusto amore per cibo e cucina.

A questo punto siete anche autorizzati a dire: e allora? Mica è la prima volta che vedi film che parlano di cose reali eppure finora ti sei risparmiato gli squilli di tromba. Già. Perché tutto mi sarei aspettato tranne incappare in una menzione articolata del libro della Child nel libro che sto studiando in questi giorni, L'uomo artigiano di Richard Sennett, e per di più a proposito di un tema spinoso e vissuto come tale come l'istruzione espressiva. Pare, secondo il buon Sennett, che ultimamente è un mio autore di riferimento, che Mastering the Art of French Cooking sia un eccellente esempio di illustrazione empatica, ossia di una strategia istruttiva che rifugga dall'astrattezza del sapere esperto per tornare empaticamente allo stato di apprendista di colui cui ci si rivolge, per cercare di fargli capire meglio quello che deve fare. Problema che affligge il cuoco come l'informatico come il docente universitario. Certo, non so se insegnerò come disossare un pollo per risolvere i miei dubbi di insegnamento, ma è sicuramente un bell'esempio di caso Zen lol

venerdì 29 ottobre 2010


L'écho du vide - Salvador Dalì

La sola cosa da salvare di una giornata fallimentare è stata la mostra Teatro del sogno a Perugia, nell'intervallo tra due round di una delle più sofisticate torture che l'uomo moderno abbia escogitato, il Consiglio di Facoltà lol E della mostra in questione questa qui sopra era secondo me la cosa migliore. In termini di esperienza estetica. Mi ha fermato come una parete di cristallo o una finestra aperta e un canto di sirene. Con questo non voglio affatto dire che fosse la sola cosa interessante: i bozzetti di Fellini e i suoi resoconti illustrati di sogni erano fantastici, c'erano altri quadri magnifici, da Chagall a De Chirico, da Tanguy a Ernst - del quale si trovano un paio di tele stupende. E Boccioni, che più passa il tempo e più mi piace: Il sogno di Paolo e Francesca. Però L'écho du vide è qualcos'altro...

Detto questo, per quanto fatta della materia dei sogni, la mostra avrebbe probabilmente potuto prevedere un minimo di descrizione di percorso o un qualche commento. Non che ami le pareti scritte fitte o il gergo esoterico degli storici dell'arte, ma tra loro e il buio onirico c'è una misura che si potrebbe tener presente...

Teatro del sogno


sabato 23 ottobre 2010

L'impunito omeopatico

Il sosia di BertolasoE' incredibile! Il nuovo Commissario all'immondizia etc somiglia come una goccia d'acqua a quello prima, spazzato via da uno scandalo micidiale sull'Aquila, la Maddalena, gli stessi rifiuti... Come, non è un sosia, è lo stesso?!? Maddai, ma che davero davero!!!

P.S. intanto, in altre parti d'Italia...

In manette l'uomo di Bertolaso nei cieli

La cricca dà segni di stanchezza

venerdì 22 ottobre 2010

InceptionHo idea che Herdakat avesse ormai rinunciato a leggere questa recensione, ma oramai è noto: ho dei tempi geologici nella fruizione dei prodotti culturali contemporanei :) Cmq devo ringraziarlo pubblicamente per avermi dato la spinta necessaria ad abbandonare per un pomeriggio la Terra di mezzo e andare al cinema come facevo da giovane. Lo ringrazio perché Inception mi è proprio piaciuto e mi ha regalato un sacco di minuti - era lungo assai! - di splendida pace mentale. Recensisco a caldo per questo, per non lasciare che poi la solita ragione sciacallesca arrivi e cominci a fare le pulci al tutto. Il ritmo, la regia, la narrazione anche didattica, gli effetti: li ho trovati perfettamente bilanciati, intessuti senza errori in una trama ammaliante e mi sono lasciato andare. Anche perché il tema sotto, il metatesto, è di quelli da far tremare le vene ai polsi. "Essere o non essere", diceva una delle incarnazioni della mia Nota e sul "dormire, sognare" potremmo spendere pagine e pagine... Certo è che oggi tecnologie informatiche e virtuale rendono la questione spinosa più di quanto non fosse prima e l'interrogativo di Matrix resta lì in filigrana. La risposta sta probabilmente nell'autopercezione della propria corporeità, cioè in una pratica che l'Occidente non sa neanche lontanamente come ritrovare. Il che creerà probabilmente problemi sempre peggiori...

lunedì 4 ottobre 2010

Chissà perché non mi sento affatto sotto scopa. Sarà che non sono un criminale...

The Broom

domenica 3 ottobre 2010

Belpietro: io come Saviano

Ha decisamente ragioneShame Marco Belpoliti, è un tempo senza vergogna. E in sua assenza si è costretti ad assistere a spettacoli indecorosi e ad ascoltare frasi talmente prive di senso da sembrare perfino che ne abbiano uno... Quando non ci sono più freni interiori, rimane l'osso di seppia del comportamento osservabile e un confine confuso tra persone perbene e persone minuscole, che queste cercano in ogni modo di rendere ancor meno palpabile.