sabato 19 febbraio 2011

Codice genesiMymovies dice che è un film complesso e citazionista. Sul secondo termine, avendo ormai una memoria che fa acqua da tutte le parti ed essendo per sovrapprezzo non troppo interessato al fenomeno, stenderò un velo di silenzio. Il primo, però, ci sta tutto! Codice Genesi è un film molto interessante, non solo per il linguaggio cinematografico che utilizza, ma per l'ipotesi narrativa che ne è alla base. Gary Oldman, tanto per cambiare il cattivone, cerca senza troppi complimenti un libro nella desolazione di un dopobomba non meglio definito, ma con forti echi ambientalisti. Il libro, guarda caso, ce l'ha Denzel Washington, Eli, ed è la Bibbia. Il cattivo lo vuole per fondarci sopra un nuovo potere, riconoscendone l'incredibile fascino essoterico e l'efficacia di strumento di dominio; Eli deve portarlo a ovest in omaggio a ciò che gli ha detto la Voce che glielo ha fatto trovare. Niente spoiler, per cui vedetevelo, ma le dinamiche cui accenna sulle dimensioni della religiosità sono molto stimolanti e credo ci si potrebbe infilare anche l'idea di meme o addirittura di destino... Il film poi è notevolissimo, la fotografia ne è un commento costante, a tratti dominante. Bella e opprimente, spinge alla riflessione su quel che stiamo facendo al pianeta anche se non vogliamo.

sabato 5 febbraio 2011

Alice in WonderlandDavvero un esercizio che varrà la pena di ripristinare, pensare a 6 cose impossibili prima di colazione! Se non erro, qualche epoca fa lo facevo con più convinzione, laddove in questi giorni bui tendo a ripiegarmi e a dimenticare i colori... Così di primo acchito, direi che Alice in Wonderland è il miglior film di Tim Burton che abbia visto, con tutto che non ho avuto il piacere del 3D, né di uno schermo cinematografico. Già che ci siamo, tanto per cominciare, in effetti tanta tecnologia serve? Immaginare per immaginare *lol* penso di poterne fare tranquillamente a meno, dato che i numerosi minuti del film sono trascorsi in un batter d'occhio, senza neanche una di quelle "stanche" che ogni tanto affioravano in altre storie, anch'esse splendide ma forse appena sbilanciate. Qui la narrazione, il versante estetico, la recitazione sono perfetti, l'insieme ti porta via come l'evaporare dello Stregatto e il solito team di Burton gira a meraviglia: Cappellaio Matto e Regina Rossa li definirei memorabili, per gli altri - in particolare Alice, Mia Wasikowska - una gran bella prova. E una volta tanto la mania del buon Tim di tagliare le luci del mondo reale trasformandolo in un posto tetro e fumoso fornisce un ottimo contraltare al Paese delle Meraviglie e trova anch'essa un equilibrio raro. Chi poi sapesse spiegarmi perché un corvo somiglia a una scrivania, sarebbe il benvenuto!

Helena Bonham-Carter as Red Queen