sabato 8 ottobre 2011

Le mine vagantiUna certa aria di déjà vu, ma nel complesso una visione piacevole. Anche se a tratti sfioriamo il caricaturale e a tratti il didascalico, non metterei Mine vaganti nella blacklist dei film italiani che perdono di vista il cinema in nome del messaggio senza rendersi conto che non c'è differenza e il pubblico a volte è più intelligente del previsto. E' anche la prima volta che vedo Riccardo Scamarcio per un certo lasso di tempo, dopo averne letto parecchio: lo facevo più belloccio, ma nel complesso non è affatto male :) non credo invece di aver visto abbastanza Nicole Grimaudo, figura enigmatica e bellezza da ricordare. Per il resto il tema dell'omosessualità, stavolta declinato in chiave provinciale con profumi di Bildung ed incertezza, è molto Ozpetek. A essere cinici direi anche troppo. Ci sarà pure qualche altra problematica rilevante con la quale confrontarsi, immagino. Tanto per eliminare l'effetto di cui parlavo Doppia ipotesi per un delittosopra...

Tanto per sbrigare un po' di arretrati, poi, una cosetta interessante della quale non avevo mai sentito parlare. Il cast è una sfida mnemonica per appassionati di serial: a parte Ray Liotta, ultimamente dappertutto lol, troviamo LL Cool J, recentissimamente in NCIS LA; poi Mekhi Phifer, ex ER, e Taye Diggs, ancora Private Practice :) Thriller estremamente complicato, riesce però a intrecciare trame e colpi di scena senza troppe sbavature, ruotando attorno a una bella creatura misteriosa e plurigiochista (doppio pareva poco :), tale Jolene Blalock, della quale si sono purtroppo perse le tracce. Nella vita reale, intendo ;) Fa parecchio I soliti sospetti, ma regala una serata piacevole. L'unico problema che voglio sottoporvi ha a che fare con l'inizio. Il poliziotto strafico Ray ha una fama di genialità e capacità quasi preveggenti per i casi che affronta. Come accade spesso, il resto del film dimostrerà che nel caso specifico non ci aveva capito una mazza. Sarà mica un'allegoria della cultura occidentale?