domenica 25 marzo 2012
Fine settimana a Lecce, al recupero di uno smartbox che tanto per cambiare stava per scadere :) Città sorprendente: mi chiedo chi ci fosse di laico qualche secolo fa, vista la densità di chiese e conventi, scioccante perfino per un romano! Il barocco però è sublime, l'atmosfera piacevole, la cucina spettacolare - mi mancherà il pasticciotto... E nel frattempo trovato anche il modo di tenermi al corrente della produzione cinematografica: The Raven non era forse la cosa migliore da vedere, ma avevo un debito con Poe e con Alan Parsons, ragion per cui ecco qui. Inizio dicendo che John Cusack non mi piace e questa nuova prova non mi ha fatto cambiare idea: un attore inconsistente, un doppiaggio che lascia a desiderare, nel complesso si poteva fare molto meglio. Come per esempio Luke Evans, nei panni dell'ispettore Fields. Per il resto trama complicata, ma tutto sommato poco stimolante, atmosfere intriganti e ricostruzione efficace. Un film vedibile, senza strapparsi i capelli tuttavia, soprattutto chi ne ha pochi come me ;)
lunedì 19 marzo 2012
Range after range of mountains
Year after year after year.
I am still in love.
What else to say?
domenica 18 marzo 2012
Di norma cast stellari come quello qui accanto - di Red - si traducono in bufale astronomiche. Stavolta per fortuna no :D ora ne tirerò fuori alcune Pillole per il mio canale YouTube e nel frattempo lo consiglio in assoluto. Come dice Pam, Bruce Willis ha sempre la stessa espressione - o quasi - ma a me piace, mi fa venire in mente la descrizione della parola "simpatico" e poi anche la ridondanza, la ripetizione, ha il suo fascino e la sua importanza, tanto per parlare di routine... Helen Mirren è una donna splendida e potrei continuare a lungo. La questione stavolta però, come in ogni gran film, non è chi è più bravo, ma è nell'armonia dell'amalgama, che è perfetta. Neanche il rischio peggiore di questi action-movie si concretizza, a dire un inizio scoppiettante e una gran difficoltà a mantenere il ritmo e chiudere con stile. Stavolta la bomba moldava chiude alla grande e a tradimento e la tattica del rapimento del vicepresidente - un Julian McMahon sempre in forma - è pirotecnica. E poi, vogliamo mettere John Malkovich che va a prendere il suo maiale?!? :D
sabato 10 marzo 2012
Detto questo, una notazione corsara: perché nell'immaginario diffuso - e spesso nella prassi - i buoni sono noiosi? Perché è passato il messaggio che la correttezza debba essere grigia, priva di vita? Non solo in politica, ma anche a scuola, all'università il senso comune vuole che certe cose siano un fastidio, un sacrificio, una sofferenza. E giuro che non lo capisco. Studiare può essere divertente, appassionante, dovrebbe esserlo! Proprio come essere nel giusto non dovrebbe allontanare dal riso, dall'ironia, dalla capacità di discutere e di misurarsi anche con chi fa dello slogan e dell'annuncio l'unica arma. In fin dei conti è anche qui un problema di intelligenza emotiva: la ragione da sola annoia e l'arguzia da sola spesso inganna. Dovremmo mirare alla famosa via di mezzo, i cinquanta giorni da orsacchiotto. All'uomo mediano :)
venerdì 9 marzo 2012
A furia di leggere di labirinti, spirali e danza, quando ho visto la locandina di Mudejar mi sono detto: seguiamo l'onda! Ed ecco che ieri sera ho portato la famiglia al gran completo all'Olimpico a vedere la nuova creazione di Miguel Angel Berna, virtuoso della jota, coreografo e regista. Che dire? Spettacolo splendido da ogni punto di vista! La sapienza/furbizia dell'autore, il succitato Berna, sta non solo nelle coreografie e nella scelta dei collaboratori - non solo ballerini di razza, ma eccellenti musicisti e cantanti - né nelle doti di ballerino e mattatore, ma anche nella composizione dello spettacolo, che alterna quadri di virtuosismo sia nella danza che nella musica a momenti corali e leggeri, alimentando un suo ritmo interno che segue e rafforza quello omnipresente, primordiale, incalzante. Dalle percussioni, protagoniste assolute nonostante chitarre, flauti e quant'altro, alle nacchere suonate con perizia inedita da tutti, allo scandirsi formale e travolgente dei passi di danza, l'estasi è costantemente in agguato e l'aria di Spagna, di Andalusia ancor di più, sommerge e inebria. Perfetta la rispondenza del risultato al titolo: Mudejar, stile in cui tradizione e modernità, oriente e occidente, Arabia ed Europa, si incontrano, contaminano e arricchiscono. C'è di che andar fieri di un passato così vivo e vibrante, di esserne interpreti simili!
domenica 4 marzo 2012
Sarà un caso o saranno le crepe del reale che si fanno sempre più evidenti, il particolare odore di zolfo che mi viene in mente se penso a Lovecraft si respira sempre più spesso. E il caso, come sempre ci mette lo zampino :) Ieri sera recupero la prima puntata del nuovo serial prodotto da Steven Spielberg, The River, e non riesco a non vederci dietro l'atmosfera del grande HPL, dalla figura dello scomparso protagonista, scienziato lentamente passato a una visione magica del mondo, a quella del figlio, ancora convinto che la meraviglia sia scomparsa e le scoperte si facciano ormai nei laboratori. Salvo cambiare idea entro la fine della puntata dopo il primo incontro con un sovrannaturale che necessita di ridefinizione: è probabilmente naturale, è la nostra idea di natura che si è ingrigita nel frattempo lol Dopodiché, nel tentativo di alleviare la pressione sul decoder Sky, mi rivedo un film di qualche anno fa, Drag Me To Hell, e risiamo da capo a 12!
Stavolta la malcapitata non se la cava troppo brillantemente - non che i protagonisti del serial non abbiano altro che cartacce, ma si vedrà - e lo scettico di turno è il suo fidanzato, che alla fine è però obbligato a ricredersi! C'è una scena, poco dopo l'inizio, in cui chi avesse bisogno di esempi per capire l'idea di derivazione in Pareto può trovare ciò che cerca, e anche chi si chieda qualcosa della (ri)costruzione dell'ovvio secondo Goffman: la fanciulla bionda è appena stata sbattuta di qua e di là in giro per casa da un demone, ma fidanzato e dottore le spiegano in tutta serietà che si è trattato di un caso di sindrome post-traumatica da stress, una di quelle splendide etichette che usiamo spesso per tenere a bada l'inspiegabile. E lei ci crede e si calma. Ovviamente fino all'aggressione successiva, quando decide di passare ai sacrifici rituali lol Certo che siamo veramente fenomenali ;)
Stavolta la malcapitata non se la cava troppo brillantemente - non che i protagonisti del serial non abbiano altro che cartacce, ma si vedrà - e lo scettico di turno è il suo fidanzato, che alla fine è però obbligato a ricredersi! C'è una scena, poco dopo l'inizio, in cui chi avesse bisogno di esempi per capire l'idea di derivazione in Pareto può trovare ciò che cerca, e anche chi si chieda qualcosa della (ri)costruzione dell'ovvio secondo Goffman: la fanciulla bionda è appena stata sbattuta di qua e di là in giro per casa da un demone, ma fidanzato e dottore le spiegano in tutta serietà che si è trattato di un caso di sindrome post-traumatica da stress, una di quelle splendide etichette che usiamo spesso per tenere a bada l'inspiegabile. E lei ci crede e si calma. Ovviamente fino all'aggressione successiva, quando decide di passare ai sacrifici rituali lol Certo che siamo veramente fenomenali ;)
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