Totalità e affidabilità mi annoiano. Qual è il carattere di chi immagina su queste linee? Timore, ansia, disperato bisogno di controllo nascosti in fondo alle pretese di scienza e logica. Qual è il fascino di un mondo privo di sfide, dove sorpresa e fallimento non sono più in agguato, dove nulla più cambia ed il rischio è scomparso? Prego per aver torto, per un cigno nero, per la tensione vitale dell'imprevedibile...
Posso girare il dito nella piaga? Guardi un po' il successo della pubblicità... non fa che trasmettere sicurezza e "affidabilità"... Sono ormai in pochi a credere che il vero senso della vita lo si trova nell'imprevedibilità della stessa!
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