venerdì 10 febbraio 2006

Birth - Io sono SeanSe quando uno ha un'idea per un film, avesse anche ben chiaro come svilupparla e soprattutto darle una conclusione dotata di senso, ci si risparmierebbero film come questo Al di là delle evidenti difficoltà dello sceneggiatore, vanno segnalate quelle non meno lampanti del regista e degli interpreti: la splendida Nicole appare stupefatta per il 95% del tempo, il ragazzino ha una faccia - immobile - da borgataro e il promesso sposo altrettanto immobile, ma da fagiano. L'unica nota appena positiva è il rivedere il buon Peter Stormare, indimenticabile Satana in Constantine L'unico interrogativo cui avrebbe giustamente dovuto non esser fornita una risposta è: che razza di tipo era il vero Sean, se non solo la moglie, ma pure l'amante sarebbe stata disposta a riprenderselo decenne?

4 commenti:

  1. Per una volta la pensiamo quasi nello stesso modo. Ho visto Birth qualche settimana fa, con mio figlio, credendo che fosse una specie di fiaba modello "UNO STRANO CASO" con Cybil Shepherd, Robert Downey Jr. e Ryan O' Neal. Che delusione, non solo per l'aspettativa disillusa, ma perché mi ha quasi disgustata, specie la scena della vasca... forse perché c'era il bimbo con me, non so, ma mi sono sentita quasi offesa e non si può dire che io sia una moralista...

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  2. Situazioni estreme per una trama incapace di sopportarle *sigh* È proprio vero che ultimamente la Kidman non riesce a scegliere i copioni, né recita all'altezza del suo momento d'oro

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  3. Del resto quando non c'è trama si iniettano situazione estreme (disgustose, paurose o altri tentativi..) altrimenti non rimane niente nel film.

    Quindi non rimane niente

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  4. Concordo perfettamente con il tuo giudizio ma l'eterno primo piano di Nicole seduta a teatro (o al cinema ... ho i ricordi un po ofuscati)... vale metà film.... peccato che il biglietto lo avessi pagato intero...

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