domenica 10 maggio 2009

Hiroshige - La pianura di Suzaki
Non uso spesso l'aggettivo "imperdibile", quindi una volta che lo scelgo dev'essere preso nella piena forza del termine. La mostra dedicata a Utagawa Hiroshige, maestro dello stile Ukiyo-e, le "immagini del mondo fluttuante", resterà al museo Fondazione Roma al Corso fino al 7 giugno ed è letteralmente imperdibile. Volendo, potrei sprecarmi in aggettivi, preferisco però lasciar parlare le immagini, per quanto non restituiscano - a mio parere e con buona pace dei fan del digitale - l'effetto particolare delle stampe realizzate a mano su carta di gelso. Siamo propriamente nel regno dell'ineffabile, del silenzio zen. Preferisco parlare più estesamente della mostra, perché tra i tanti musei che conosco ormai bene, questo del Corso riesce ogni volta a darmi un'impressione di novità e cura che merita di essere sottolineata. Anche se ogni tantoHiroshige - Rose sotto la neve e anatra l'illuminazione non è al meglio, l'attenzione riposta nel creare un'atmosfera particolare che sposi il soggetto delle esposizioni è lodevole ed efficace. Stavolta (per quella precedente clicca qui) abbiamo una riproduzione piacevole di un giardino giapponese all'ingresso, arredi e decorazioni in stile e poi stendardi, un piccolo laboratorio di calligrafia e perfino le hostess in kimono. Per non parlare dei timbri da raccogliere lungo il percorso, usanza dei pellegrini shintoisti giapponesi e di quelli jacobei nostrani Aggiungo un interessantissimo audiovisivo sulla realizzazione delle silografie che ha suscitato la mia più profonda invidia per la maestria dell'uomo artigiano. Tralasciando la formidabile influenza del maestro sulla pittura occidentale (tra gli altri Monet, Gauguin, Van Gogh, del quale sono in mostra due belle riproduzioni in altissima definizione delle Mostre impossibili della RAI), quello che più si accosta ai miei pensieri attuali è l'armonia e la spiritualità che emana dalle sue opere. Shintoista, Hiroshige incarna il versante del meraviglioso e del sacro che il New Age tenta invano di restituire. Lo stupore ammirato, l'empatia e il rispetto per i suoi soggetti (nonché l'abilità naturalistica nel restituirne pose e colori) sono molto più netti e incisivi di quanto non sappiano dire parole di rito, tanto lise ormai da sembrare ridicole. Ogni stampa, bozzetto, appunto è un'epifania, che mostra senza ausilio razionale quanto il "semplice" fatto del vivere debba esser riscoperto nella sua pienezza e nell'incanto che sempre lo accompagna. Se sapessimo recuperare anche una frazione di un tale spirito, l'allarme ambientale non potrebbe che scomparire... Assolutamente imperdibile.
Hiroshige - Luna d'autunno 

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