Senza volere, come sempre in balia della sincronicità, mi trovo a riflettere sui paralleli tra la penitenza inflitta da Pete allo stolto assassino del suo amico e quanto leggevo nel pomeriggio sull'intelligenza emotiva e la condivisione di esperienze corporee, di sensazioni. La redenzione comincia andando a casa della vittima, vestendo i suoi panni, bevendo dalla sua tazza; e poi viaggiandogli al fianco - circostanza surreale e simbolica, il cadavere vale come compagno anche nella tariffa del passaggio della frontiera, segnando una figura di rapporto con la morte del tutto esterna ai modi correnti. E infine seppellendolo in un posto di sogno, condividendo anche l'illusione che l'aveva sostenuto per tutti i lunghi anni da clandestino... In ultima analisi, un gran bel film, spesso e poetico.
sabato 22 settembre 2007
Senza volere, come sempre in balia della sincronicità, mi trovo a riflettere sui paralleli tra la penitenza inflitta da Pete allo stolto assassino del suo amico e quanto leggevo nel pomeriggio sull'intelligenza emotiva e la condivisione di esperienze corporee, di sensazioni. La redenzione comincia andando a casa della vittima, vestendo i suoi panni, bevendo dalla sua tazza; e poi viaggiandogli al fianco - circostanza surreale e simbolica, il cadavere vale come compagno anche nella tariffa del passaggio della frontiera, segnando una figura di rapporto con la morte del tutto esterna ai modi correnti. E infine seppellendolo in un posto di sogno, condividendo anche l'illusione che l'aveva sostenuto per tutti i lunghi anni da clandestino... In ultima analisi, un gran bel film, spesso e poetico.
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