Il tema del diverso, dell'odio che ispira, si sfalda lentamente in pregiudizi e riflessi di paure e ignoranze, in mancanze troppo profonde per esser dette e che consentono solo l'azione vile. Tutto è formalizzato, dagli insulti tra gang ai pasti a casa dei vicini musi gialli, ma è evidente che si tratta di modulazioni di diversa ampiezza della stessa forma: da una parte la recita che deve convincere per primo chi la mette in scena (di esistere, di valere qualcosa, di essere qualcuno); dall'altra il legame tra persone e generazioni, lo spessore della cultura condivisa. Anch'essa capace di pregiudizi, naturalmente, come tutte le culture, ma perlomeno viva e accogliente per i suoi componenti. E anche per qualche raro outsider. L'uso sottile della forma è, infine, quello che consente la mossa vincente. Uno scacco, bisogna ammetterlo, che tradisce l'unica "debolezza" del film: la fiducia ancora non appannata nel funzionamento delle istituzioni, nella macchina della giustizia, in un sistema di aspettative che purtroppo ha dimostrato più e più volte di non essere così affidabile. A noi sarebbe mai venuto in mente un epilogo così?
martedì 14 aprile 2009
Il tema del diverso, dell'odio che ispira, si sfalda lentamente in pregiudizi e riflessi di paure e ignoranze, in mancanze troppo profonde per esser dette e che consentono solo l'azione vile. Tutto è formalizzato, dagli insulti tra gang ai pasti a casa dei vicini musi gialli, ma è evidente che si tratta di modulazioni di diversa ampiezza della stessa forma: da una parte la recita che deve convincere per primo chi la mette in scena (di esistere, di valere qualcosa, di essere qualcuno); dall'altra il legame tra persone e generazioni, lo spessore della cultura condivisa. Anch'essa capace di pregiudizi, naturalmente, come tutte le culture, ma perlomeno viva e accogliente per i suoi componenti. E anche per qualche raro outsider. L'uso sottile della forma è, infine, quello che consente la mossa vincente. Uno scacco, bisogna ammetterlo, che tradisce l'unica "debolezza" del film: la fiducia ancora non appannata nel funzionamento delle istituzioni, nella macchina della giustizia, in un sistema di aspettative che purtroppo ha dimostrato più e più volte di non essere così affidabile. A noi sarebbe mai venuto in mente un epilogo così?
Iscriviti a:
Commenti sul post (Atom)
Nessun commento:
Posta un commento