sabato 8 marzo 2008
E' il primo anno che sento il bisogno di celebrare anch'io la Festa della Donna, ricorrenza che ho superficialmente considerato obsoleta, datata, ipocrita etc. etc. La cosa mi rattrista e solleva ad un tempo: mi rattrista perché constato quanto illusorie siano le "conquiste" che diamo immediatamente per scontate e acquisite, invece di continuare a batterci perché si inverino al di là delle parole; e quanto sia inscritta nella nostra mente la prospettiva mitica del Progresso, alla luce della quale solamente aveva un senso la sicumera con cui, contro ogni lezione della Storia, abbiamo affrettatamente dato per conseguito il miglioramento culturale e intellettuale, per pacificato il territorio di certi diritti. Mi solleva perché vedo l'illusione con serenità, come inevitabile alla luce dell'errore che ora riconosco, come riconosco il suo subdolo presupposto e smetto di immaginarmi nello scorrere virtuoso di un flusso inarrestabile. Sono cresciuto e la cosa ha dei lati positivi, alcuni almeno...
Non è un 8 marzo dei migliori, per altri versi, profondamente e tristemente collegati all'età adulta, ed è per questo che ho pensato di unire all'auspicio della venuta di un tempo in cui dell'8 marzo non ci sia realmente più bisogno l'omaggio a una donna che di questi argomenti si è sempre fatta emblema, Annie Lennox, anche se la canzone che ho scelto ha altri motivi e, oggi, il sapore di un'elegia. Eurythmics, 17 again.
Yea though we venture through
The Valley of the stars
You and all your jewelry
And my bleeding heart
Who couldn't be together
And who could not be apart
We should've jumped out
Of that airplane after all
Flying skyways overhead
It wasn't hard to fall
And I had so many crashes
That I couldn't feel
At all...
Chorus
And it feels like
I'm 17 Again
Feels like I'm 17
Times might break you
Godforsake you
Leave you burned and bruised
Innocence will teach you
What it feels like to be used
Thought that you'd done everything
You didn't have a clue
Repeat chorus
Looking from the outside in
Some things never change
Yeah yeah hey yeah hey yeah
Flying highwards seems like yesterday
All those fake celebrities
And all those viscious queens
All the stupid papers
And the stupid magazines
Sweet dreams are made of anything
That gets you in the sea
Repeat chorus
Yes
17 17 Again
Yeah yeah yeah yeah
Sweet dreams are made of this
Who am I to disagree
I travel the world and the seven seas
Everybody's looking for something
Yeah
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Stavolta, come donna, le sue parole mi hanno davvero commossa. Mi auguro che forse arriverà un giorno in cui dell'8 marzo non ci sarà più bisogno.
RispondiEliminaSono sempre qui a leggerla, caro prof!
Elisabetta
Ed è sempre un piacere leggerla :o)
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