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parte dei casi, se vedo un film italiano è perché c'è lui. Anche in questo. E devo ammettere con dispiacere che se lui non è la sola cosa da ritenere del film stesso, molto poco ci manca. La felicità è un sistema complesso, a parte un titolo interessante e delle ottime intenzioni, è il tipico film che si occupa dell'oggi - finanza, delocalizzazioni, ristrutturazioni - con intento troppo didascalico, con personaggi troppo intuibili e conseguente senso di disinteresse che monta. Se poi ci aggiungiamo una regia "destrutturata" con tempi troppo lunghi anche in situazioni interessanti e un montaggio che a volte fa pensare a una crasi tra due film diversi, il cocktail è problematico. A rileggere, in effetti il film è meno catastrofico di quanto non sembri - a parte l'aver trasferito la Grotta Giusti di Monsummano in Trentino, con un terribile senso di spaesamento per chi ne è al corrente :D - credo sia decisamente colpa di Valerio!
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