venerdì 22 novembre 2013

Ralph Spaccatutto

Di nuovo lo zen, per fortuna! A volte temo che la ragione sia un po' come le fragole, molto saporita ma invadente e colonizzatrice, capace di soffocare - se lasciata libera - qualunque altra pianta. Poi inciampo in film come Ralph Spaccatutto e tiro un sospiro di sollievo :)

Proprio ora che si sta discutendo di distinzione - e quindi in ultima analisi di divisione, di diairesi - mi trovo a tu per tu con un cattivo da videogame, di quelli che non dovrebbero creare nessuna difficoltà categoriale e adattarsi alla perfezione nella loro bella casella nera, che non vuole più essere solo cattivo... Nonostante il programma lo abbia creato così (tanto per non parlare di determinismo), Ralph ogni tanto vorrebbe trovarsi con gli amici, ricevere una pacca sulle spalle, mangiare una fetta di torta. Cose semplici eppure inarrivabili, perché lui è il CATTIVO e quindi non può (deve?) avere certe idee. C'è perfino un circolo per cattivi anonimi dove i vari uomini neri si confortano gli uni con gli altri per sopportare le micidiali aspettative del loro ruolo! E' un film geniale, devo dire, che mi conferma nella convinzione che ultimamente, con notevole ironia, le cose migliori che vedo sono pellicole d'animazione, che sembrano l'ultimo territorio dove è possibile esercitare l'intelligenza fuori dai vincoli del marketing.

Non voglio fare spoiling - anche se immagino sospetterete un happy end che ci sta tutto - ma la trama si snoda attraverso una serie di idee e situazioni che riescono a non perdere di vista l'ispirazione centrale, anche se la trattano e discutono con grande leggerezza, per chiudere su uno splendido esempio di confusione creativa sul quale invito chiunque ne abbia voglia a riflettere al di fuori degli schemi e pregiudizi correnti. Tipo il fatto che fumetti e disegni animati siano roba da bambini ;)