lunedì 29 novembre 2010

Harry Potter e i doni della morte - Parte IOra, fare un film di 2 ore e 20 sulla parte più pallosa dell'ultimo romanzo dell'eptalogia del simpatico (?) maghetto fulminato può essere una scelta pagante dal punto di vista della produzione. Può essere, anche se per quanto mi applichi il punto di vista in questione mi sfugge: non vedo in cosa una mezz'ora - minimo! - di flim in meno avrebbe danneggiato la holding Potter, se non forse per i fan inossidabili ai quali si può perfino presentare Daniel Radcliffe come un grande attore... Oh, non cambia espressione mai, ma proprio mai! Eppure anche la stampa neutrale ne parla bene, anche se per altre ragioni. Forse il suo essere immoto è una scelta di regia, mah! Comunque, col senno di poi e dopo un pomeriggio domenicale inedito, direi che poteva anche andare peggio La puntata precedente era molto più insopportabile lol così anche l'irrefrenabile pulsione collezionistica e la forma perversa di affezione che si genera nelle serie si sono soddisfatte con relativo piacere. Avevo pensato anche a una recensione à la Johnny Palomba e la propongo in chiusura:

Ermione c'ha er culo bbasso!

domenica 7 novembre 2010

Figli delle stelleStavo leggendo sull'Espresso che in Italia si affaccia una generazione di nuovi produttori che vogliono lasciarsi alle spalle il minimalismo di troppo cinema nostrano, le storie di sofferenza, denuncia e macerazione che tanto ci hanno fracassato le gonadi! Non posso che salutare con gioia questo nuovo indirizzo, che peraltro invoco su questo blog da cinque anni. Come si dice, basta avere un po' di pazienza lol

Figli delle stelle potrebbe essere un primo segnale in questo senso: una trama che avrebbe potuto esser trattata con tutto il piombo dei Settanta prende invece una piega surreale, a momenti esilarante, in generale visionaria e nel complesso godibilissima, anche grazie alla crescente bravura e sicurezza di molti attori giovani: Pierfrancesco Favino e Giuseppe Battiston in testa, quest'ultimo in assoluto uno dei miei preferiti di questi anni. Un plauso al regista, Lucio Pellegrini, già produttore di Non pensarci!, con Valerio Mastandrea e più di mezzo cast coinvolto anche qui, come per esempio Ramon, Paolo Sassanelli, ora terrorista fai-da-te, allora perfido bancario. E un plauso agli scrittori e ai trovarobe, che hanno dato il massimo nell'abbigliamento della fase valdostana, che vale da solo la visione. Il momento che dà il titolo al film, quando ballano Figli delle stelle di Alan Sorrenti (1977, prima liceo e l'odio della prof di matematica del tempo :), e anche il sequestrato batte il tempo, è fantastico!