sabato 17 ottobre 2009

Turquoise socks, green benchLa protesta online dei magistrati: "Tutti in tribunale con i calzini turchesi"

Voltarsi dall'altra parte o far finta di non vedere diventa sempre più difficile... Per certi versi la conferma di profezie fin troppo facili è una fortuna, per altri rende questa fase storica quasi troppo desolante.

venerdì 16 ottobre 2009

La doppia oraNon è male, non è male. Anche se siamo nella terra di frontiera dove il cinema italiano è a rischio continuo di precipitare nei difetti e manierismi di cui mi sono lamentato spesso da queste pagine, La doppia ora riesce infine a eludere il pericolo e a chiudersi con un buon retrogusto. Ci sono però delle questioni in sospeso, questioni da narratore: il titolo, prima di tutto. L'ammiccamento, il ricorrere enigmatico del tempo simmetrico non sembra risolversi; neanche l'elaborata architettura della pellicola ne dà conto in modo soddisfacente, lasciandolo in ultima analisi come una trama smarrita, qualcosa che non torna. Come altre cose, ad esempio il suicidio iniziale in fondo gratuito e quella che ritengo una mancanza sostanziale nella trama che però, per non fare lo spoiler, tengo per me *lol* Nonostante questo, però, il film regge: Ksenia Rappoport e Filippo Timi, orgoglio perugino, sono bravi, convincenti; il regista, Giuseppe Capotondi, mi pare di capire al debutto nel lungometraggio, se la cava bene, senza i ritmi stenti che scambiamo spesso per pregio d'autore, con un realismo a tratti desolato in tono con la trama. Se poi aggiungiamo che si era in serata popolare a euro 2,50 cosa si può volere di più? 

giovedì 8 ottobre 2009

Se la stupidità umana ti disgusta al punto da non riuscire più a godere della bellezza che nonostante tutto ti circonda, la partita è persa.

Stupidity
Il signor Berlusconi ha affermato che la carica di Presidente del Consiglio merita rispetto. Sono assolutamente d'accordo. Il punto è che dovrebbe essere lui il primo a ricordarsene.

Stupidity
Il presidente del Circolo Canottieri Aniene, che vede tra i suoi soci più illustri l'avvocato Cesare Previti, si è detto vittima della magistratura. Credo che l'assoluta scomparsa dei colpevoli sia anche statisticamente impossibile.
Basta che funzioniPost un po' in ritardo, ma tra una cosa e l'altra mi era passato di mente. E dire che non se lo merita Cioè, non lo includerei tra i recenti capolavori, ma non per questo direi di evitarlo. Credo che la soluzione "serata casalinga e DVD" sia quella ideale per Basta che funzioni, un buon ritorno newyorchese di Woody Allen con raffiche di battute devastanti - e divertenti - pregiudizi smantellati e alta liquidità ambientale. Il protagonista, Boris Yelnikov - ben interpretato da Larry David anche se con qualche problema di doppiaggio, soprattutto nelle prime sequenze - è acido e misantropo come Marvin, il meraviglioso androide della Guida intergalattica per autostoppisti; incarna un caso perfetto di pessimismo antropologico (per il quale ha in effetti ottime ragioni...) e potrebbe ricordarmi la follia controllata di don Juan se non fosse anche incazzato, ipocondriaco, egocentrico, etc. Intorno a lui orbitano personaggi più da operetta che da commedia, comunque mossi da ottimo ritmo e buona recitazione. Tutti si lacerano, nessuno soffre troppo né è granché felice: si tira a campare. In attesa della fine, aggiungerei, perché manca ogni speranza residua, nonostante il fato dia poderosi segni della sua esistenza e a tratti Boris si rivolga al pubblico con modi teatrali che potrebbero aprire alla tragedia. Le lezioni del fato però sfuggono e non c'è gioia o cambiamento. Un universo anchilosato e stolto, molto simile a quello vero, dove però sorridono solo gli spettatori. Per poterne venir fuori dovrebbero sorridere, almeno a volte, anche i protagonisti...

domenica 4 ottobre 2009

Gattocomunisti - Vauro
La maglietta era finita, anzi è proprio esaurita *lol* Da sociologo marcio, farabutto e gattocomunista trasformo questo fatto anodino in indicatore e vi leggo la sorpresa - una bella sorpresa! - del Manifesto alla risposta della famosa "ggente" al bisogno di manifestare, nel senso forte di dare a vedere, rivelare agli altri. E il fatto che ci si manifesti gattocomunisti mi sembra fantastico, il segno di una parte politica - che non chiamerei più sinistra, per quanto mi dolga, perché è un termine fuorviante e obsoleto - una parte politica, dicevo, che si emancipa dagli schemi suoi e altrui e riscopre la forza dell'ironia e del riso e, forse, auspicabilmente, apre gli occhi a nuovi ideali, nuove scale di valore. In piazza ieri, a quella splendida farsa, c'erano molti giovani, per fortuna. Uno persino un mio studente arrivato da Perugia. Ci siamo detti che ci sarebbero stati modi migliori di passare un sabato pomeriggio, ma anche che dal nostro punto di vista non c'erano alternative. E riconosco di essere un po' stanco, a dover scendere di nuovo in piazza come ai tempi del liceo, perché l'allarme continua e anzi peggiora, perché ciò che dovrebbe essere ormai scontato, presupposto della vita civile, è a rischio e pare che a molti non interessi... C'era un bellissimo striscione, con una frase di Gramsci che non posso non sottoscrivere:

Odio gli indifferenti!