venerdì 21 ottobre 2005

Ieri ho aperto i lavori di un convegno organizzato dalla Sinistra Universitaria perugina su Il sistema mafioso tra passato e presente. Tra i relatori c'era uno dei responsabili umbri di Libera, un'associazione senza scopo di lucro vicina al Gruppo Abele di don Luigi Ciotti, che ci ha informato dell'ennesima prodezza del governo Berlusconi:

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La legge Rognoni - La Torre, che consente da oltre vent’anni di aggredire le ricchezze accumulate dalle mafie nel nostro Paese, è in pericolo. Rischia di essere approvato dal Parlamento, infatti, un disegno di legge che tra i molti aspetti discutibili prevede la possibilità di revisione, senza limiti di tempo e su richiesta di chiunque sia titolare di un “interesse giuridicamente riconosciuto”, dei provvedimenti definitivi di confisca. In nome di un malinteso garantismo, insomma, si compromettono definitivamente il lavoro e l’impegno di quanti, dalle forze dell’ordine alla magistratura, dalle associazioni alle cooperative sociali, sono oggi impegnati nella difficilissima opera di individuazione e riutilizzo sociale dei beni confiscati alle mafie"

Inutile dire che da un governo sempre più connotato come braccio politico di ogni genere di crimine organizzato (con particolare attenzione alla mafia) non ci si poteva aspettare molto di meglio. Credo però che siamo in parecchi a non poterne più, alla ricerca di mezzi e strumenti per notificare questo stato di raggiunta capacità di sopportazione. Invito quindi chi dovesse passare da queste parti condividendo il suddetto sentimento a cliccare su

www.libera.it

e ad aderire all'appello contro la modifica legislativa della legge Rognoni-La Torre. So che passerà, ma certo tollerarli è sempre più dura...

giovedì 13 ottobre 2005

Tutto può succedereDirei che a chiudere un compleanno la seconda visione di una bella commedia come questa ci sta proprio bene! Con due dei miei attori preferiti, Jack Nicholson e Keanu Reeves, e una piacevole scoperta a dimostrare che a volte ci si sbaglia. Quando Diane Keaton stava con Woody Allen la odiavo, giuro! La trovavo leziosa, artefatta e francamente odiosa. In questo film sembra - almeno dal mio punto di vista - un'altra: soprattutto il coraggio delle rughe e di una parte che Hollywood avrà visto come il fumo negli occhi, la donna adulta in crisi di soliltudine, che si affoga di lavoro perché i maschietti della sua età frequentano solo sciacquette non problematiche... Avrò tanti difetti, ma non ho mai avuto storie con belle pupattole vuote e sorridenti e, come dice la mia prof, se dovessi cominciare abbattetemi pure Comunque, i due magnifici più che adulti che piccionano e scoprono le ebbrezze e i dolori dell'innamoramento a tarda età sono magnifici, come anche il contorno di comprimari e figure di secondo piano. E di nuovo mi trovo a stupirmi del terribile rapporto che gli americani - ma sempre più spesso uomini e donne, senza distinzioni di paese - hanno con i sentimenti. C'era una vecchia, splendida canzone degli Eurythmics che si intitolava Better to have lost in love (than never to have loved at all) che secondo me è il compendio perfetto della questione: proteggersi a priori non è solo vile, ma impedisce letteralmente lo scorrere della vita, impedisce di crescere e mutare, nel bene e nel male, nella sofferenza e nella gioia. Che vita è una vita senza furori e drammi, senza certi sorrisi e momenti tanto dolorosi da sembrare eterni? Solo questo fa sì che si apprezzi il porto e che si pensi di nuovo di salpare. Il resto è fantasia delle peggiori, senza carne né sangue... Direi con Neruda che a 42 anni (anagrafici, reali quasi 800 ormai *grin*) "confesso che ho vissuto", non trovo rimpianti degni di nota tranne qualche romanzo nel cassetto per il quale forse c'è ancora tempo e mi guardo allo specchio meno di prima ma con piacere... Sarà il buon vino o la magnifica cena ammannitami dalla "chiave di volta" della mia vita? Boh, per oggi mi godrei il momento senza troppi sofismi

martedì 11 ottobre 2005

Il fatto grottesco che assassini, ladri, banditi, rapinatori, falsari, ricattatori e imbroglioni dominino la vita collettiva mascherandosi sotto apparenze che non ingannano nessuno è un tratto caratteristico del nostro tempo. La loro mancanza di scrupoli e la loro scaltrezza sono universalmente riconosciute e ammirate, la loro forza di persuasione deriva, nel migliore dei casi, dal fatto che sono invasi da un qualche contenuto archetipico. L'energia di una personalità posseduta è così grande appunto perché non è toccata da alcuna delle differenziazioni che rendono uomo l'uomo. Il culto della "bestia" non è affatto una prerogativa esclusiva della Germania; esso prevale ovunque vengano esaltate l'unilateralità, la circonvenzione e la spregiudicatezza, cioè dove si è abdicato alle complesse acquisizioni dell'evoluzione umana in favore della rapacità dell'animale predatore [...].
Per esempio, che i nostri magnati della finanza e dell'economia siano affetti da una sindrome di possessione psicologica è già evidente per il solo fatto che essi sono alla mercè di un fattore sovrapersonale (il lavoro, il potere, il denaro, o comunque lo si voglia chiamare) che letteralmente li "assorbe" lasciando poco o nessuno spazio per la loro esistenza privata. A un atteggiamento nichilista nei confronti della cultura e dell'umanità si affianca una dilatazione smodata della sfera dell'Io e della sfera personale, che si manifesta con egoismo brutale in un totale disinteresse per il bene comune e nella volontà di condurre una vita egocentrica in cui il potere, il denaro e le "esperienze" (anche le più insignificanti, purché siano molte) occupano ogni momento del giorno.


Erich Neumann, Storia delle origini della coscienza, ed. or. 1949, Roma, Astrolabio, 1978, p. 339.

domenica 9 ottobre 2005

Fine settimana denso di avvenimenti! Tutto è cominciato venerdì
Controstoria del liberalismoquando bel bello ho lasciato Roma con signora al seguito per andare a Città di Castello in occasione della presentazione del libro qui accanto. Presentazione organizzata da amici, cui hanno presenziato amici - tra cui numerosi supporters di questo blog insomma un'occasione sociale di grande interesse culminata in una splendida cena e nella movida tifernate. Già così il weekend sarebbe stato salvo e invece... Sabato pioggia battente, ma impavidi si affrontano le collezioni di Burri in forza alla ridente (in altri momenti) cittadina. Lunghi momenti di commozione per un artista finalmente astratto ma non intellettuale, che usa la iuta dei sacchi e gli altri elementi della sua "tavolozza" non perché rimandino a chissà che, ma per la vibrazione estetica che emanano. Il legno, la pietra, il ferro,
Legnofino alla plastica bruciata usando il cannello ossiacetilenico come un pennello e alla materia nuda dei Cretti: una lingua pittorica che prescinde dagli strumenti tradizionali e riesce comunque a trasmettere emozione, a portare altrove. Non paghi, dalle sale di palazzo Albizzini ci siamo traslati (sempre sotto la pioggia battente) agli ex Seccatoi del tabacco, luoghi metafisici dove hanno trovato sosta temporanea i Viaggi dell'artista. Temporanea in senso figurato, dato che la collezione è fissa e gli spazi le si adeguano a pennello. È che sono opere che danno l'idea di un lungo peregrinare, in un'aria sempre più rarefatta, in una rinuncia sempre più ascetica all'artificio e all'effetto.

Orsanmichele ai Seccatoi

Annottarsi, Nero e Oro sono esiti mistici di una cerca protratta per una vita attraverso i regni della materia e del dialogo con essa. L'ultima sfumatura, un affiorare...
E poi altri duecento km e il lago di Bolsena, sempre sotto la pioggia, in odore di vendemmia. Quando si dice esagerare! E siamo a stamattina, sole e tramontana non ancora gelida  I lavori del weekend proseguono per buone quattr'ore di mazzo per i ridenti colli capodimontani, una breve sosta e due ore di code assortite per rientrare al campo base, cioè qui! E giuro che, per quanto ami la Terra, se mi offrissero la possibilità di andare a colonizzare un qualche sercio nello spazio quasi quasi ci andrei, per quanto sono stupidi gli esponenti della razza umana con cui ho a che fare sempre più spesso Delle ore di fila, buona parte era dovuta a idioti che volevano assistere a un tuffo di bungee jumping da una gru e ad altri idioti, ancora più idioti se possibile, che sull'autostrada hanno creato quasi 5 km di fila per dare un'occhiata a un rinfresco all'aperto offerto da un mobilificio... Le parole, in certi casi, servono a poco *sigh*