giovedì 24 giugno 2010

Una foto di Steve McCurry - India
Che poi ti dici "sì, vabbè, mica puoi andare in giro sempre con la macchina al collo!" E che poi invece capiti a vedere la mostra di Steve McCurry Sud-Est e non sei mica più tanto sicuro... Non sono solo le foto, è anche l'allestimento ad essere notevolissimo, con un'ottima illuminazione e prospettive impreviste che si aprono a ogni passo. Occhi che ti fissano da volti interrogativi, fieri, distrutti; fughe infernali di vapori e fiamme e gioia di bimbi. E colori! Colori talmente vivi da farsi materia nonostante la filtratura dell'immagine e del medium stesso. Che sanno risvegliare la voglia del viaggio perfino contro l'eterna tritatura del turismo d'accatto e ti fanno interrogare: "Basta la macchina al collo o è piuttosto questione di apertura, di capacità di meraviglia?" Credo sia più conquista dell'attimo che sapere tecnico, anche se questo è uno dei rari casi in cui la differenza si scevera con difficoltà. Impensabile non vederla.
Un'altra foto di S. McCurry

venerdì 11 giugno 2010

Che orrore, avere un prezzo per il quale non si è più una persona, ma si diventa un ingranaggio. Siete voi i cospiratori, nell'attuale imbecillità delle nazioni, che vogliono soprattutto produrre il più possibile e arricchirsi il più possibile?
La vostra causa sarebbe di presentare loro il conto di risarcimento: per le grandi somme di valore interiore
che vengono buttate via per un tale scopo esteriore! Dove sta allora il vostro valore interiore, se non sapete più che significa respirare liberamente? Se non avete, neanche un poco, in vostro potere voi stessi?


Friedrich Nietzsche, Aurora, III, 206

Friedrich Nietzsche

mercoledì 9 giugno 2010

Berlusconi, attacco frontale alla Costituzione

Un povero, piccolo uomo in crisi... Neanche in momenti come questi riesce a sembrare qualcosa di diverso da una caricatura

domenica 6 giugno 2010

Campagna pubblicitaria Breil

Con ogni probabilità ti manderebbe affan... Gli oggetti sono GIA' più intelligenti dell'uomo!

Dato il disagio crescente per la stupidità delle nuove campagne pubblicitarie ho deciso di commentare fraternamente le più significative, inaugurando un nuovo filone di Lucciole e trovando una forma di comunicazione snella e adatta alla poca fantasia compositiva del periodo