sabato 25 settembre 2010

Eco e l'ospite misterioso

La coltivazione attenta della meschinità e dell'idiozia porta a raccolti abbondanti. Resta l'interrogativo su come facciano i cronisti come quello in cui si è imbattuto Umberto Eco a radersi e mantenere così il decoro notoriamente richiesto dal loro padrone. Come afferma infatti Spinoza se non erro a proposito del portavoce PdL, vedersi riflesso per lui è impossibile, dato che quando ci prova lo specchio si sposta...


Mirror Mirror

venerdì 24 settembre 2010

Papa: Consumismo disgrega famiglie, conciliare lavoro e vita domestica


Non sapevo che il papa si fosse svegliato recentemente da un sonno di sessant'anni. Devo riconoscere che apprezzo molto il fatto che abbia subito afferrato dov'è il problema!


Consume

CDA RAI, non c'è il numero legale, salta il contratto con la Dandini

E non c'è fine agli ostacoli a Santoro. Due delle migliori trasmissioni dell'azienda in termini di ascolti e ritorni pubblicitari deliberatamente affossate da coloro che dovrebbero curarne la redditività e la capacità concorrenziale... Mi ricorda qualcosa che ha a che fare con corsi di laurea di successo *lol* chissà quando la pianteranno di usare una scienza che non esiste come alibi per comportamenti che oltretutto le sono radicalmente contrari! Quale credibilità o possibilità di fiducia in simili fantocci? Parafrasando Petrolini, il problema però non sono loro o il loro puparo, ma quelli che non li buttano dal loggione... Devo essere nel mondo di Resident Evil e non me ne sono accorto

President Evil 2

domenica 19 settembre 2010

Amore, bugie e calcettoComplice la TV, ultimamente vedo molti più film italiani del solito. Non so se sia fortuna o abilità col telecomando, ma nel complesso ne sono piuttosto soddisfatto. Amore, bugie e calcetto non è male, adatto a una serata senza troppe pretese, ma con qualcosa in più per non essere solo un tappabuchi post-test di ammissione SMS lol Buon cast di (più o meno) giovani tra cui si distingue il buon Giuseppe Battiston, che mi piace sempre di più. C'è poi una delle star di Boris, Pietro Sermonti, al quale il ruolo dello stronzo pare non glielo tolga nessuno, e un po' di nomi noti tra cui Bisio e la Pandolfi. Quello che mi sfugge e al tempo stesso mi affascina è la mistica del calcetto, l'atmosfera dello spogliatoio e i legami maschili che vi nascono e che, a giudicare dal film, a volte lasciano a desiderare. C'è una combinatoria intrecciata di rapporti e tiri mancini che ormai non sorprende più e nel tentativo di riuscirci diventa sempre più improbabile. Sarà leggerezza insostenibile, nomadismo postmoderno o mancanza di idee?

mercoledì 8 settembre 2010

La prima cosa bellaA volte saperne di più su quello che si va a vedere potrebbe non essere una cattiva idea. Con questo non voglio dire che La prima cosa bella non sia un bel film, anzi! Voglio semmai dire che una sera che vuoi farti quattro risate, magari vai a vedere un'altra cosa *sigh* Detto questo, mi tolgo subito i problemi: il nostro cinema stenta a liberarsi del tratto caricaturale a tutti i costi, che già risulta indigesto nella commedia classica e qui è quasi insopportabile. Il reporter untuoso, il marito petulante e precisino, l'imbranato sono TROPPO loro, troppo accentuati nei loro difetti, nelle pose, nell'ovvietà. A confronto poi con i protagonisti sembrano usciti da un'altra sceneggiatura! Perché la gran parte del cast è proprio brava: chapeau assoluto per la Sandrelli, che invecchia con dignità e allegria e si sobbarca un ruolo duro; molto bravi anche Marco Messeri e Sergio Albelli come comprimari di notevole spessore e poi Claudia Pandolfi e Valerio Mastandrea (che, come i frequentatori sapranno, adoro! :), anch'essi confrontati a parti variegate e aspre. Per non tacere di Micaela Ramazzotti, la mamma da giovane. Perché il film si articola in continui flashback dalla bella fotografia virata, che scansionano visivamente e non solo per i contenuti la narrazione e si occupa con coraggio di un tema che la cultura vigente scansa e teme: l'accompagnamento verso la fine di un genitore. Certo, le storie e ciò che ha fatto la sua vita e la sua influenza sui figli sono centrali, ma il metatesto - trattato con delicatezza - incombe. Le speranze e le ricadute, l'aggrapparsi ai piccoli segni positivi, il ricordare nonostante tutto e lo spaesamento nonostante tutto, questo è ciò che fa de La prima cosa bella un gran film e di Paolo Virzì un regista notevole.