domenica 30 aprile 2006

Cirque du Soleil - Saltimbanco

I miei pochi ma affezionati lettori dovranno aspettare un momento per il reportage sull'Olanda aprile è stato un mese di grandi soddisfazioni, ma un tantino caotico, last but not least lo spettacolo del Cirque du soleil visto ieri, Alegria. Scrivendo da molti anni, ho imparato che ci sono certe cose che le parole semplicemente non sono in grado di comunicare, né i media di ripresentare adeguatamente. Gli spettacoli del Cirque fanno parte di questa categoria. Sono un esempio splendido della categoria filosofica dell'esserci, comunicano emozioni e sensazioni perfette nella loro labilità e fugacità e quindi non sprecherò aggettivi in proposito. Due osservazioni: in questo discorso rientra senza cesure l'esperienza del fuoco; osservare i giocolieri - anche se il termine è riduttivo, direi meglio artisti - roteare le torce accese è un momento primordiale e ipnotico, la qualità della fiamma è pura magia. Seconda osservazione molto meno sognante, oggetto di una mail di reclamo che ho appena postato sul sito del Cirque: i prezzi di tutto sono assurdi! E se per gadget e spettacolo è in fin dei conti accettabile, visto che nessuno ti punta una pistola alla tempia per farteli spendere, il settore bar è semplicemente scandaloso: un caffè di macchinetta e un bicchier d'acqua cinque euro e mezzo gridano vendetta, tanto che credo mi priverò delle prossime magie per una questione di autostima

giovedì 27 aprile 2006

Mi piacerebbe essere fiero di tornare a casa, quando vado all'estero, essere fiero di essere italiano. Poi sento che l'avvocato Pecorella si congratula con i giudici di Milano per l'applicazione della legge Pecorella, servita per l'ennesima volta a evitare la galera al presidente del consiglio. E ad esser fiero non ci riesco proprio...

giovedì 20 aprile 2006

PalmettoAlla vigilia di una meritata - direi - partenza per Amsterdam, abbiamo pensato di chiudere qualche cosetta rimasta in sospeso, tipo il thriller passabile qui accanto, schifato da tutti i siti italiani non so per quale ragione, visto che c'è di peggio, molto di peggio, say pleasya *sad grin* Tratto da James Hadley Chase, e già niente male quindi, da un regista piuttosto noto, Volker Schlöndorff, con un cast niente male (da maschietto sottolineo la presenza decisamente provocante di Elizabeth Shue e di Chloe Sevigny, oggetto di selezioni x-rated nel web ) con protagonista Woody Harrelson... Ci si può stare! Peccato per due cose, una strettamente connessa al film, l'altra alle circostanze: a) il doppiaggio, stranamente, fa schifo, come ho potuto constatare avendo finito di vedere il film in lingua originale perché b) la cassetta sulla quale l'avevo registrato è finita 20 minuti prima del film stesso, facendomi perdere la parte più succosa della trama Non è finita perché corta o per errori di programmazione, è finita per l'inqualificabile abitudine italiana di sballare completamente i tempi dichiarati per infarcire le pellicole di ore di pubblicità travestita da telegiornale, meteo etc. etc. Ho una mezza idea su chi dovrei ringraziare per queste sane abitudini, come per parecchie altre questioncine... Bah, meglio la fioritura dei tulipani e l'estero, almeno per un po'!

lunedì 17 aprile 2006

Ocean's TwelveEddai che se non era per gli scritti di economia da ricomporre oggi sono riuscito a trascorrere un'intera giornata di ozio da lavoro... Se non contiamo il giardinaggio, i primi passi per completare lo sbarramento del terrazzo a Teo, il recupero del guardaroba estivo da dove non sto neanche a dirlo, tutti impegni che credo facciano parte della categoria "lavoretti domestici" Cmq tra una cosa e l'altra ho scoperto che Sky nel pomeriggio passava Ocean's Twelve e voilà, il gioco è fatto! Nulla di quello che il cast poteva lasciar sperare, all'insegna dell'adagio "Troppi cuochi rovinano il brodo" (breve parentesi: siccome non mi ricordavo cosa ca**o rovinassero i cuochi, ho fatto una ricerca ed è saltato fuori di tutto, dalla cucina al brodo al pranzo al sugo. Neanche l'ombra dell'arrosto che mi sembrava il più familiare *sigh* così ho optato per il più comune :o). Gli attori non ve li sto neanche ad enumerare, tranne per una: Julia Roberts, che in un colpo di genio surreale dello sceneggiatore tenta il furto fingendo di essere se stessa com'è nella realtà, ovvero nel film finge di essere Julia Roberts, con un effetto galleria di specchi degno di Borges, in cui si trova aspirato anche Bruce Willis che recita se stesso in quanto amico di Julia Roberts Niente di che, dicevo, ma tra l'altro è in buona parte girato ad Amsterdam, dove sarò venerdì prossimo, per qualche giorno di break vero e tulipani fioriti, per cui...

domenica 9 aprile 2006

Mi colpisce sempre di più la discordia di contenuti che regna nella stampa, anche in quella meno deprimente. Nello stesso Espresso, l'occhiello di commento a un'intervista con un intellettuale di punta USA, Lewis Lapham, mi informa che, mentre nel 1940 un laureato americano aveva un vocabolario di 12.000 parole, oggi siamo a 5.000. Poco dopo, in un servizio sul solito pianeta teenager, un altro occhiello mi comunica che "ieri gli insegnanti davano da leggere Calvino, oggi i ragazzi non arrivano a capirlo". Nello stesso articolo, però, un dirigente della Saatchi & Saatchi, di cui tacerò il nome per una forma di ritegno, afferma: "Il libro successivo è stato trattato [dalla pubblicità] alla stregua di un'automobile o di un sapone, e lo dico in senso nobilitante"...
Discordia di contenuti e progressiva incapacità di pensiero, temo, e un immenso equivoco che sta portando a passo spedito alla lobotomizzazione globale.

sabato 8 aprile 2006

Screensaver The 4400
Dunque, dunque sebbene abbia già dedicato a questa serie qualche considerazione un tantino più impegnativa di quelle che affido a questo blog, trovo sia il caso di tornarci perché, a quanto vedo, gli sceneggiatori ne stanno costruendo la trama con un'operazione di bricolage più ardita del solito, anche se gli esiti per il momento mi lasciano perlomeno tiepido. La seconda serie, affidata a Rai 2 la domenica sera, mostra segni di accostamenti corsari che, come al solito, si intrecciano con gusti e altre quisquilie cui mi sto dedicando: il più lampante è l'intromissione nella prima puntata del grande HPL (Howard Phillips Lovecraft per i profani ) con i suoi Le montagne della follia e L'ombra fuori dal tempo, dei quali consiglio vivamente la lettura a chiunque capiti per queste vie. HPL col quale si sta avviando una sperimentazione di GDR che minaccia di venir su bene e che ho raramente incontrato in giro per la fiction. A parte questo, e a parte i soliti incroci come il bel tomo qui sopra attivo anche in Codice Matrix, è lampante il richiamo strutturale alle storie degli XMen, con tutto il loro seguito di sospetti, odi, stigmi e via discorrendo, nonché l'ispirazione anch'essa di fondo a un millenarismo nutrito di New Age, di ecologia profonda e di X-Files. Insomma un miscuglio piuttosto gradevole, ma che per il momento non supera in alcun modo il già visto. Ah, dimenticavo poi tutta la corrente dei viaggi nel tempo, con gli inossidabili paradossi di perturbazione o confusione tra causa ed effetto recentemente rivista - con tutt'altra classe - in Donnie Darko. Sarà interessante, almeno, vedere dove diavolo andranno a parare e cos'altro butteranno nel calderone. Maledetta curiosità

venerdì 7 aprile 2006

Il problema sta nel fatto che, nonostante gli anni trascorsi, ci sia ancora da porsi la domanda relativa al vincitore delle prossime elezioni. Comunque vada, l'Italia ha già perso.

giovedì 6 aprile 2006

Rush HourQuello che vi pare, quello che vi pare! Sta di fatto che in certe occasioni non c'è niente di meglio di un action movie senza nessuna pretesa. Va bene anche se uno dei protagonisti è doppiato da uno con una voce che ti scuote il sistema nervoso e se la regia non è un granché. Le coreografie a volte sono splendide e i due sono talmente improbabili da farti fare veramente quattro risate di cuore. Particolarmente azzeccati la collana di errori e papere che accompagna i titoli di coda e Jackie Chan che canta War Un tantino troppo mosci i cattivi, ma si tratta cmq di un film per famiglie.
Ah, a proposito, martedì sono diventato professore...

domenica 2 aprile 2006

No comment
Un'Alice nel paese delle meraviglie un po' attempata e più che sopportabilmente patetica... Povere parole!

sabato 1 aprile 2006

I heard the news baby
All about your disease
Yeah, you may have all you want baby
But I got somethin' you need. Oh, yeah!

Ain't talkin' 'bout love
My love is rotten to the core
Ain't talkin' 'bout love
Just like I told you before. Yeah, before


Eddie Van Halen


 You know you're semi-good lookin'
And on the streets again
Ooh yeah, you think you're really cookin' baby
You better find yourself a friend, my friend


Ain't talkin' 'bout love
My love is rotten to the core
Ain't gonna talk about love
Just like I told you before! Before! Uh, before! Uh, before! Before!


(Guitar Solo)


Ain't talkin' 'bout love
Babe, it's rotten to the core
Ain't talkin' bout love
Just like I told you before. Uh, before


I been to the edge
And there I stood and looked down
You know I lost a lot of friends there baby
I got no time to mess around


Mmm, so if you want it, got to bleed for it baby
Yeah! Got to, got to bleed, baby
Mmm, you got to, got to bleed, baby
Hey! Got to, got to bleed baby


Ain't talkin' 'bout love
My love is rotten to the core
Ain't talkin' 'bout love
Just like I told you before! Before! Before!


Ain't talkin' 'bout love
Don't wanna talk about love
Don't need to talk about love
Ain't gonna talk about love
No more! No more! Ahhh!


(Guitar Solo)David Lee Roth


Hey, hey, hey!
Hey, hey, hey!
Hey, hey, hey!
Hey, hey, hey!
Hey, hey, hey!
Hey, hey, hey!
Hey, hey, hey!
Hey, hey, hey!
Hey, hey, hey!


Capitano, a volte i testi e le canzoni capitano Questa me l'ha fatta tornare in mente un commento che ho appena postato sul blog di Ippi, che tra l'altro essendo tornato in linea aggiungerò nei link qui consigliati. Al di là delle probabili intenzioni degli estensori, i Van Halen di qualche anno fa, più interessati a infilarsi nelle mutandine di procaci fanciulle californiane (cito più o meno a memoria ) che a proporre ragionamenti sulla fine del mito del moderno, credo possa essere un buon epitaffio, rabbioso, disincantato, tragicamente ballabile...

So che non dovrei dirlo, dopo tutte le lezioni e i libri e la rivalutazione dell'immagine e dell'emozionalità, ma... Cristo, quanto mi manca l'Illuminismo, a volte!