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domenica 21 febbraio 2010

Tra le nuvoleL'idea di andare al cinema ieri sera si è rivelata doppiamente ispirata: i posti per Amabili resti erano esauriti e sono finito a vedere Tra le nuvole, film che mi stuzzicava parecchio e, col senno di poi, a ragione; mi sono risparmiato il rischio di capitare sulla finale di Sanremo che, col senno di poi, si sarebbe rivelata un'esperienza traumatica  Noto solo che se, da un lato, si boccia Nino D'Angelo perché non si capisce il testo (come se fossimo tutti anglofoni e apprezzassimo la musica straniera con cognizione di causa), dall'altro pur capendo i testi si vota quello che diventa poi il vincitore... Oltre a luoghi e laghi, c'erano anche Lego, Luger e loghi che, per fortuna, sono sfuggiti al paroliere *sigh* Cmq, il film merita una lettura più complessa di quella che potrei darne in questo blog, per cui rimando chi fosse molto interessato a un futuro post su Ciottoli Dico intanto che merita decisamente, che George è gran bravo anche se esagera un tantino a sorrisetti e che si presta alla perfezione a uno dei miei imminenti cicli di lezioni. L'ottica è mutevole, la condanna implicita e mai didattica e Ryan Bingham un personaggio spesso, contraddittoriale e, contro ogni logica, simpatico. L'amore per il volo è molto più che incidentale e la sua filosofia di vita - lo zaino - pericolosamente vicina a suggestioni zen. Per sbrogliare tutti i fili occorrerà lasciar decantare a sufficienza.

sabato 20 febbraio 2010

Carla BruniHo l'impressione che la difficoltà di trovare un'immagine di Carla Bruni in concerto - e la complementare facilità di trovarne che illustrano doviziosamente le sue doti fisiche - abbia in parte a che fare col primo mio pregiudizio del quale voglio parlare oggi. Raramente mi sono annoiato tanto quanto ascoltando qualche canzone della Carlà italo-francese, che rientra quindi tra i fenomeni per me inspiegabili dell'industria musicale, accanto ad esempio a Jovanotti e Tiromancino Detto questo, però, sono molto meglio disposto nei suoi confronti da quando è comparsa di sponda in un pezzo che a rigor di logica - e pregiudizio - non avrei dovuto neanche ascoltare. Credo immaginiate di cosa e chi sto parlando: Sanremo, Meno male di Simone Cristicchi *lol* Simone CristicchiDevo riconoscerlo: il Cristicchi non mi stava granché simpatico, con un po' di spontaneo snobismo intellettualoide avevo deciso che fosse un altro di quelli che sfrutta il "messaggio" a fini solo commerciali, insomma un altro figlio di Sanremo, tipo Povia ma meglio (non che ci voglia molto, risiamo tra le inspiegabilità assolute!). Invece era tanto che non ridevo così di gusto per una canzone e per una performance, del tutto inattesa visto il contesto. Eggià, a Sanremo, manifestazione che prima evitavo puntigliosamente e ultimamente mi capita di incrociare, senza accalorarmi ma anche senza troppi sarcasmi preventivi. E devo dire che quest'anno ci sono anche delle canzoni notevoli. Che probabilmente non vinceranno, visti gli esiti dei recuperi di cui siamo debitori al famigerato "pubblico da casa", ma che permettono un certo ottimismo per le sorti dell'italico bel canto. Per cronaca, fosse stato per me il vincitore sarebbe stato senza alcun dubbio Nino D'Angelo!

martedì 21 luglio 2009

Harry Potter e il principe mezzosangueCome dicevo ieri su FB, ho deciso di scrivere la recensione oggi perché non volevo che stesse insieme al concerto del Boss... Dalle stelle alle stalle E non si tratta semplicemente di poca aderenza al libro - che tra l'altro ho appena finito di ascoltare in una versione audiobook che dà una pista totale a TUTTI i film della saga - si tratta del fatto che questo film è IMPRESENTABILE. Ieri sera, per smettere di balbettare dalla rabbia, mi sono dovuto sparare le fine serie di Grey's Anatomy e di Lost. Oggi dovrei riuscire a mettere un po' d'ordine nella salva di insulti che mi viene in mente Cominciamo così dalle giovani promesse, che sono al sesto - e dico sesto! - episodio: Harry e il suo degno amico Ron sono due statue di cera, hanno visi talmente immobili e inespressivi da sembrare la parodia di loro stessi fatta da Chiquito e Paquito e invece sono veri *sigh* Ginny è appena meglio, mentre Hermione è forse la sola decente dell'intero film, fatta salva Helena Bonham Carter nei panni di Bellatrix Lestrange, notevole anche se costretta a comportamenti assurdi. Ma di questo parliamo dopo *grrrr* Gli altri, tutti, sono stupefatti oppure pare che recitino da Marte, con un lag significativo nei tempi di reazione. Al che uno si chiede: ma è possibile che non se ne salvi uno, neanche Alan Rickman del quale ricordo parti da Snape decisamente graffianti? Viene il sospetto che la colpa sia, anche, a monte. E a monte c'è David Yates, a questo punto responsabile degli episodi più scialbi della serie e, per quanto riguarda questo, di uno dei peggiori film che mi ricordi! Non solo, pare che mr Yates venga chiamato "il pennello della Rowling", l'autrice, per la disponibilità ad attenersi alle sue direttive... Ora, non so se la Rowling si sia limitata a una supervisione o abbia lavorato anche alla sceneggiatura - assieme a un gruppo di incapaci in assoluto bisogno di cambiare spacciatore. Certo è che se i tempi e la recitazione fanno piangere, la costruzione narrativa fa urlare. E' come se avessero scelto gli episodi a casaccio e li avessero accozzati alla bell'e meglio, senza preoccuparsi di essere comprensibili o almeno di non essere ridicoli. Il risultato è francamente imbarazzante: battute fuori luogo - il dialogo conclusivo sulla torre dell'Astronomia fa venir voglia di buttarli tutti e tre di sotto! - scene inspiegabili, come la versione della scena clou sulla torre di cui sopra, aneddoti e personaggi senza alcuna connessione col resto. E non è che il libro sia un capolavoro, ma rispetto a questo è da Nobel per la letteratura. L'impressione è che dal quarto volume, cioè dal ritorno del Cattivone, la Rowling si sia destreggiata con difficoltà crescente e la scelta di cotanto regista per la gestione del versante cinematografico non ha fatto che peggiorare le cose. Mi sa tanto che l'ultima puntata della saga me la sento e basta!
Harry... Potter?

giovedì 6 novembre 2008

TourMusicFestDopo 45 anni sono di ritorno da una serata passata al Piper  in occasione della manifestazione qui accanto, TourMusicFest, a proposito della quale mi corre l'obbligo di scrivere qualche riga. Inizierei con le note negative: la prima che mi viene in mente sono i conduttori dell'evento, Francesco Giardina e Orsetta Borghero, che addito al pubblico ludibrio mediatico perché non avendo più a disposizione la pubblica gogna non posso tirar loro pomodori marci e altre simili ricercatezze. Due disastri! Mancanza di ritmo, battute da trivio, presenza scenica nulla, in altre parole un'apparizione inspiegabile a meno che non fossero finiti i fondi. La comunicazione non verbale della giuria, poi, lasciava intuire interrogativi esistenziali sul perché della loro partecipazione alla kermesse nel venerando locale, interrogativi sostenuti e rafforzati dalla qualità della performance di parecchi degli artisti convenuti. In particolare Luca Pitteri sembrava in balia di fantasie suicide. Detto questo, però, alcuni artisti meritavano Segnalo in particolare i DamaDelizia, vincitori della categoria Original Bands con Ti rincontrerò, e Jacopo Ratini, vincitore della categoria Cantautori con StudiareLavoroPensione e poi muoio, titolo che già la dice lunga sullo stile e l'ironia. Due dei pochi che non erano immediatamente riconducibili a esempi più fortunati come Negramaro o Vinicio Capossela o addirittura il peggior Cecchetto di Gioca Jouer *sigh* Altra scoperta notevole la vincitrice dell'anno scorso, Eleonora Giudizi, che un anno di affinamento tra le mani dei guru della produzione ha reso una performer di classe. Non mi baci mai senz'altro la cosa migliore sentita in serata. Concludo menzionando anche MikiRoller (Michele Fierè) che, con Imparare a respirare, si sarebbe meritato l'ex aequo per la categoria Cantautori.
Eleonora Giudizi

mercoledì 30 luglio 2008

Salvare la biodiversità per proteggere noi stessi da epidemie e crisi alimentari e preservare il più grande laboratorio farmaceutico che abbiamo. E' un messaggio chiaro e sostenuto da migliaia di dati scientifici quello racchiuso nel rapporto "Sustaining life: how human health depends on biodiversity" pubblicato dalla Oxford University Press.

Laboratorio verde, colloquio con Eric Chivian di Daniele Fanelli, L'espresso, 30/3008, pp. 47-48.


Salvare la biodiversità solo perché è giusto no? Qual è il motivo per cui il diritto a esistere di una pianta o di un organismo deve dipendere dalla sua utilità per la razza umana? Sarebbe piuttosto il caso che questa smettesse di considerarsi la cosa migliore capitata al pianeta, dato che si sta alacremente adoperando per renderlo inabitabile e ostile in nome dei suoi alti scopi. Che dovrebbero essere, se non erro, l'accumulo di risorse monetarie da parte di un pugno di individui poco rappresentativi della specie e ancor meno stimabili. Mi chiedo sempre più spesso se il vero eroe di Matrix non fosse l'agente Smith e Neo la semplice eccezione che conferma la regola. Soprattutto quando leggo passi come questo, prova di un antropocentrismo scandaloso eppure salutato con entusiasmo acritico da chi non ha capito che è proprio l'atteggiamento che rivela l'origine dello sconquasso.
L'agente Smith

lunedì 28 aprile 2008

Ford Prefect e Arthur Dent
Immagino che molti non sappiano chi sono i nostri eroi qui sopra. Si tratta di Ford Prefect, in piedi, redattore della Guida intergalattica per autostoppisti, che cerca di convincere Arthur Dent, seduto in terra, a lasciar perdere la lotta per salvare casa sua dallo YELLOW bulldozer là dietro e ad andare a bersi una pinta di birra con lui. Tanto la Terra sta per essere rasa al suolo da una flotta di costruttori di tangenziali spaziali... In giorni come oggi amerei avere il pollice spaziale di Ford, un faro che emette un segnale di richiesta di passaggio alla prima astronave che si trovi nei pressi. Una scampagnata nella galassia per qualche anno potrebbe aiutare...

venerdì 5 ottobre 2007

Gli inizi d'anno accademico sono sempre piuttosto concitati e l'onda di piena di serial non mi aiuta a trovare spunti per aggiornare con un minimo di continuità queste pagine *sigh* Fortuna che gli stimoli arrivano dai posti più impensati Nella fattispecie, oggi voglio riprendere una polemica che ho disseminato in giro per i post, ad esempio qui e qui. Si tratta dell'ormai annosa questione relativa allaUn altro Aragorn scelta di Viggo "Agonia" Mortensen come Aragorn nella trilogia del Signore degli Anelli di Peter Jackson. Ora, a tempo perso sto riascoltando il romanzo come audiobook e colmando una serie di lacune che le numerose letture precedenti - risalenti a svariati anni fa - avevano lasciato nella loro scia. La questione si trasforma, man mano che avanzo, non tanto in un semplice errore di casting quanto in una licenza interpretativa che, ad anni di distanza, mi fa ancora stranire  I fan ricorderanno probabilmente quanto la versione incarnata dal buon Viggo - per quanto incarnata mi sembri un termine forte... - sia travagliata e rosa dall'interno da dubbi troppo umani (come direbbe Nietzsche) sulla chiamata ad essere la riscossa contro le forze del Male. In pratica nel film Aragorn realizza finalmente di essere proprio lui il prescelto, nonché erede di Isildur, quasi alla fine, riuscendo a comportarsi da futuro re soltanto davanti ai cancelli di Mordor. Prima sospiri, basso profilo, un certo squallore direi, che col Grampasso di Tolkien non mi sembrava avessero molto a che fare. Bah, la memoria è ingannevole, sarà stata una mia idea, mi dicevo. Poi, l'altro ieri, sento il seguente brano. Siamo sui pascoli di Rohan, subito dopo la morte di Boromir, e Aragorn si svela a Eomer:

Aragorn aprì il manto. La guaina elfica scintillò nelle sue mani e la brillante lama di Anduril lanciò il bagliore d'una fiamma improvvisa quando egli la sfoderò. "Elendil!" gridò. "Io sono Aragorn, figlio di Arathorn, e son chiamato anche Elessar, la Gemma Elfica, Dunadan, erede di Isildur, figlio di Elendil di Gondor. Ecco la Spada che fu Rotta e che fu di nuovo forgiata! Hai tu intenzione di aiutarmi o di opporti? Scegli immediatamente!"

Proprio uguale a quell'esangue sventurato che mezzo Web si ostina a definire "perfetto" nel ruolo (vedi qui e qui, tanto per dirne un paio)!!! Chissà perché un eroe non ha più neanche il diritto di essere tale, ma dev'essere anche lui un povero cristo macerato qualunque. Dev'esserci sotto qualcosa di politically correct che un po' mi sfugge e un po' mi fa girare a mille. Bah

lunedì 3 settembre 2007

Sergio MancinelliCi sono cose che mi danno veramente sui nervi. Una in particolare è quando la logica (?) di mercato che già condiziona più che abbastanza la mia vita arriva a corrodere i pochi punti fermi che pensavo di aver trovato nel desolante panorama dell'attualità. Può forse sembrare esagerato, ma quando è da sempre che vivi a suon di musica - una certa musica, naturalmente - la certezza di avere qualcuno che la pensa come te e che sa regalarti qualche ora di eccellente ascolto, insegnandoti al contempo delle cosette che nonostante la miglior buona volontà ti erano sfuggite, non è cosa da poco. Sto parlando, come gli aficionados potrebbero a questo punto aver intuito, di Area protetta, condotto da anni dal buon Sergio Mancinelli - qui accanto - tra i migliori, imho, dj italiani, programma cult al quale ho avuto il piacere di partecipare qualche tempo fa (tra l'altro, per chi proprio non ne potesse più del silenzio assordante le puntate sono su Emule, chiavi di ricerca Archivio Aforismatica Area Protetta ). Ora, per una svolta (?) nella direzione artistica, il suddetto programma è stato simpaticamente soppresso da Linus - il nuovo direttore artistico, non il fumetto - senza troppe spiegazioni né a Sergio, né alle centinaia di ascoltatori che hanno prontamente chiesto ragione dell'intelligente iniziativa. Radio Capital è diventata l'ennesima radio-uguale-a-tutte-le-altre della quale si sentiva senz'altro il bisogno. Questo in omaggio a logiche (?) aziendali che questo post spiega alla perfezione e che fanno sì che non ci sia verso di ascoltare qualcosa che non sia promosso a suon di bigliettoni dalle majors di turno, senza alcuna preoccupazione per la sua qualità. La standardizzazione procede sovrana, senza tenere in alcun conto il parere di molti utenti - un bel numero, come vedremo, e mooolto motivati - che non costituiscono evidentemente maggioranza, né target appetibile e dovranno quindi sentirsi la musica che amano per altre vie. Fin qui la triste cronaca, con pessime ricadute: Radio Capital è del Gruppo L'espresso e ci si poteva stupidamente aspettare un comportamento diverso, sia a monte con un'attenta salvaguardia di orientamenti diversi dal mainstream, sia a valle con un certo rispetto per le opinioni altrui. In effetti stupidamente, ma tant'è...
C'è però un aspetto positivo, uno di quegli effetti perversi che dirigenti giovanilisti e manager imbevuti di teorie organizzative difficilmente sanno immaginare: c'è la rete, ci sono i blog, c'è qualcosa che va al di là dell'economico e tocca la sfera della passione, della condivisione, delle affinità elettive. All'indomani del colpo di mano che ha sancito la fine di una delle poche radio ascoltabili italiane, dopo i primi momenti di stupore, la community che si era raccolta attorno ad Area protetta ha cominciato a organizzarsi anche lei. Ne do conto solo oggi perché il mio legame con Sergio e il suo programma era come un'amicizia di lunga data, non serviva che lo ascoltassi regolarmente, bastava sapere che c'era: oggi, insospettito dalla ripresa delle trasmissioni che ha scatenato in me sentimenti di vivace insurrezione, ho fatto una breve ricerca, scoprendo quanto qui sopra riassunto e altre cosette molto più piacevoli.
Qui su Splinder, ad esempio, un amico ha prontamente creato un blog di supporto e coordinamento al quale consiglio caldamente di far visita. Un altro ha aperto una petizione a favore di Area protetta a questo indirizzo, mentre Rockol ospita settimanalmente delle scalette di Sergio per continuare almeno ad avere qualche buona idea musicale, in attesa che qualcuno meno annebbiato gli restituisca voce e banda.
Non credo che Linus e compagni si aspettassero tanta passione e mi auguro sinceramente che qualcuno, in un futuro non troppo lontano, li tratti con la stessa professionalità e simpatia di cui hanno
dato prova in quest'occasione. Certo è che, nonostante lo scetticismo con cui guardo a livello teorico a molte manifestazioni del web, non posso che leggere questo processo con gioia. E' vero, parte da qualcosa di molto più caldo del semplice mezzo informatico - la radio, la voce, la musica e, soprattutto, la sensazione invisibile dell'unione quasi rituale che l'ascolto comune regala - ma lo strumento Internet consente oggi una flessibilità e una potenza di iniziativa che non possono non esser prese in considerazione e potrebbero, chissà, portare veramente a qualche divertente cambio di equilibri...
Area protetta

mercoledì 8 agosto 2007

Il codice Da VinciIncredibile come il tempo a volte si dilati e permetta di fare molte più cose del previsto. La sosta sulla via dell'imbarco a casa di un'amica con Sky mi ha permesso di vedere anche Il codice Da Vinci prima di partire per le meritate ferie. Resta da definire se si è trattato o meno di una fortuna E devo dire che tutto sommato poteva andare peggio! Il libro l'ho letto in venti minuti e, a parte il ritmo, non aveva assolutamente nulla: la sola cosa notevole è che segnala quanto la fame di mistero e il potere degli antichi simboli siano ancora vivi e attivi nella nostra società pseudorazionalistica. Tanto da trasformare in capovaloro un prodotto di bassa manovalanza letteraria. Il film, proprio perché tale, sorvola su tutte le pecche di costruzione dei personaggi del romanzo e viene fuori gradevole, rapido, con qualche buco qua e là, ma niente di irreparabile. Un bravo Tom Hanks, anche se alquanto imbolsito, che assomiglia sempre più a un mix tra Bill Murray e Stephen Seagal, e una fotografia niente male. Non contento dell'andata, poi, ho tentato il bis anche al ritorno, ma lì mi è andataThe New World proprio male *sigh* Di The New World non posso dire molto perché ho cambiato canale dopo circa un quarto d'ora di noia assoluta, con indiani che si aggiravano tra campi di erba altissima come se ne avessero appena fumata altrettanta, una protagonista bella ma stupita h24 e Colin Farrell che, per essere un capitano inglese del XVII secolo, era assolutamente troppo tormentato e filosofico. Come dicevo, non potendone più ho preferito optare per una seconda visione con cui, come si dice, mi sono rifatto la bocca: X-Men Conflitto finale, che anche dopo un anno e mezzo rimane un'esperienza notevole

domenica 10 giugno 2007

DiaboliqueQuasi me ne scordavo. Il che di per sé potrebbe già essere una recinzione in stile Palomba. Un peccato, a dire il vero, visto l'altissimo livello estetico/erotico del cast: Sharon Stone e Isabelle Adjani, due meraviglie, anche se, pur adorando la seconda, mi trovo costretto a riconoscere che nello specifico la prima vince a mani basse. Detto questo, non credo ci sia da aggiungere altro: non c'è quasi nulla che regga, la tensione non riesce a crescere, la noia invece sì. Del tutto perdibile.

venerdì 18 maggio 2007

Spider-Man 3A chiudere la sbornia intellettuale dei giorni scorsi, una cosetta così - amichevolmente definibile "bufala colossale" - ci sta giusta. Sono quei film che, anche se sospetti la fregatura, non puoi non andare a vedere al cinema, dove almeno l'incanto degli effetti speciali un po' attutisce... E dire che l'Uomo Ragno lo adoro, uno dei miei eroi a fumetti preferiti di quand'ero piccolo e quindi anche un sacco di ragioni sentimentali per essere contento del successo che queste puntate stanno riscuotendo. Solo, peccato che risono di nuovo nella situazione del Signore degli Anelli: per carità, culto puro, ma Aragorn Un errore di casting colossale, a mio modesto parere, che mi ha stressato per tutta la trilogia. E qui uguale: Tobey Maguire, ma per F-A-V-O-R-E!!! Che qualcuno gli dia un ruolo diverso dal comatoso o dal morto è incomprensibile come il fatto che Federico Zampaglione canti eppure... Stavolta però è peggio: stavolta, oltre al bravo ragazzo decerebrato, deve anche fare il figo (con la g, addirittura!) e il cattivo. Beh, non credo di aver visto niente di peggio. Nel migliore dei casi sembra Brian Ferry appena dopo una crisi d'astinenza, il peggiore ve lo lascio descrivere liberamente a parole vostre, anche se la foto qui sotto aiuta *sigh* Bellissimo lo scontro conclusivo con l'uomo sabbia e una brutta copia di Spidey riciclata da qualche altro film de cattiveria, troppo breve però per tutte le noiosissime chiacchiere che lo precedono: avevano sfiancato perfino l'orda urlante di bambini accompagnati da poche mamme cafone che hanno aggiunto allo spettacolo quel certo non so che...
Tobey cattivo *sigh & sob*

domenica 21 gennaio 2007

Las Vegas
Questa storia delle 24 ore al giorno è veramente una seccatura! Va inevitabilmente a finire che le cose si accavallano, gli impegni si ammucchiano e non si riesce a trovare il tempo per dar retta a tutto. Poi devi fare gli straordinari, accatastare cassette e DVD per rimetterti in pari e qualcosa, giocoforza, la devi tagliare. Per quante belle pupe ci siano nel cast del serial qui sopra, ultimamente è quello che si trova tagliato più spesso È anche uno dei più debolucci, in effetti, povero di spunti per riflessioni profonde, ma molto piacevole... E poi c'è James Caan che da solo vale la pena! Non che Vanessa Marcil non la valga, per carità, ma visto che ogni tanto la disciplina riesce ad avere la meglio sulle altre pulsioni se ne approfitta Lara Flynn Boyle postMa. Già, c'è un ma. Il discorso reggeva finché non era giunta voce di una nuova presenza nel cast. Una creatura, a mio modesto parere, veramente bella. Avvistata più volte sui vari schermi, mi limiterò a citare, per coerenza tipologica, solo un suo ruolo da comprimaria di classe in The Practice. Trattasi di Lara Flynn Boyle, la cui partecipazione donava a Las Vegas quel certo non so che in più. Arriva la prima puntata e il mio primo commento è: "Avrà cambiato idea. Questa chi è?" Con un brivido leggo il nome nei titoli di testa e, a fatica, me ne faccio una ragione: la chirurgia plastica delle triglie ha colpito ancora Penso di poterlo tranquillamente definire uno dei peggiori interventi della storia del cinema, della serie "Come distruggere spensieratamente un fascino raro per diventare un clone di Dana Delany", come commenta sconsolato il buon Joe sul suo blog. Non so chi siano né l'una, né l'altro, ma con lui sono assolutamente d'accordo. Insomma, più che altro le nuove puntate sono diventate una sofferenza e quindi ridotte al rango di tappabuchi per momenti assolutamente non ispirati. Per chi voglia farsi un'opinione su questa catastrofe estetica ecco un paio di foto. Non sto a dirvi qua è il prima e quale il poi della cura, temo salti all'occhio Lara Flynn Boyle pre

sabato 6 maggio 2006

Alegria
Devo prima di tutto dar seguito al post precedente, visto che il Cirque mi ha risposto a proposito della questione ladrocinio per acqua e caffè ed è decisamente il caso di dar loro atto di una discreta attenzione alle istanze dei clienti. Profitto per sottolineare l'importanza esponenziale che il far sentire la propria voce va acquistando nella nostra società e per spingere tutti a smetterla di passar le cose sotto silenzio. Che si protesti, quando è il caso, che diamine!!!
Cmq, ecco la corrispondenza. La mia mail:

I wish you were right in not considering a specific subject for criticism and dissatisfaction in your predefined list. As it is, I'm sorry to say that I think you're getting a bit too greedy for my liking. I do not object to ticket prices - your show is unique; I do not object to merchandise prices - things are unique and one is free to buy them. I strongly object to coffee, water and other refreshment prices. Perhaps you don't know it, but in Rome you can find excellent expressos for EUR 0.65 and small bottles of water for EUR 1, just outside your tent. I think that charging EUR 5.50 for a coffee (not even an expresso) and a glass of water is definitely robbing customers. It spoils the pleasure of your show and makes me wonder if I will return for your next performance.

La loro risposta:

Thank you very much for taking the time to give us your opinion; we value it.  We are glad to see that your Cirque du Soleil experience was unique and that you enjoyed the performance.
As for your point about the price of food and beverages, it is truly something we are aware of. We knew it could be an issue for some market. Our main challenge is to get suppliers to provide us with good rates so we can charge less. As we are only in Rome for a short period, many companies were not able to give us competitive prices so we can match our menu rates with the rest of the city's establishments. We completely understand that paying 2.50EUR for a coffee that might not impress your taste buds can be aggravating and we will see what can be done for our future visit.
Once again, thank you for writing to us; you are directly contributing in the improvement of our operations. We hope to see you again when we come back to beautiful Roma.
Regards

Diamo a Cesare quel che è di Cesare e avanti! Visto il carattere misto del post registro con gioia animale che oggi è il secondo giorno di carcere di Cesare Previti (anche qui gli stiamo dando quel che gli compete peccato troppo poco...) che ha visto la visita "ar gabbio" di cotanto galantuomo dell'ex presidente della Commissione Giustizia. Guarda un po' l'on. (ed è un titolo che mi costa usare, oh se mi costa ) Pecorella, quello della legge grazie alla quale l'ex-premier non è in compagnia del suo degno compare dietro le sbarre... Vabbè, tocca attaccarsi a tutto per sopravvivere, in questo malefico paese.

Un'altra delle cose cui vale attaccarsi è la seconda puntata delle Ice Age 2avventure in era glaciale di un pugno di simpatici amici. Assolutamente esilarante, boys and girls. Al di là degli eccellenti dialoghi e doppiatori, stavolta i Blue Sky Studios hanno avuto dei veri e propri colpi di genio nella resa della fisicità di atteggiamenti, movimenti e desideri dei personaggi: Scrat, il mitico scoiattolo è fantastico, basti pensare al momento in cui cerca di tirarsi su... con la lingua e le espressioni di Manny e della graziosa opossum alta 3 metri e mezzo Ellie sono pezzi da cineteca. Se effettivamente sarà una risata che li seppellirà, con questa dovremmo stare un pezzo avanti!

domenica 30 aprile 2006

Cirque du Soleil - Saltimbanco

I miei pochi ma affezionati lettori dovranno aspettare un momento per il reportage sull'Olanda aprile è stato un mese di grandi soddisfazioni, ma un tantino caotico, last but not least lo spettacolo del Cirque du soleil visto ieri, Alegria. Scrivendo da molti anni, ho imparato che ci sono certe cose che le parole semplicemente non sono in grado di comunicare, né i media di ripresentare adeguatamente. Gli spettacoli del Cirque fanno parte di questa categoria. Sono un esempio splendido della categoria filosofica dell'esserci, comunicano emozioni e sensazioni perfette nella loro labilità e fugacità e quindi non sprecherò aggettivi in proposito. Due osservazioni: in questo discorso rientra senza cesure l'esperienza del fuoco; osservare i giocolieri - anche se il termine è riduttivo, direi meglio artisti - roteare le torce accese è un momento primordiale e ipnotico, la qualità della fiamma è pura magia. Seconda osservazione molto meno sognante, oggetto di una mail di reclamo che ho appena postato sul sito del Cirque: i prezzi di tutto sono assurdi! E se per gadget e spettacolo è in fin dei conti accettabile, visto che nessuno ti punta una pistola alla tempia per farteli spendere, il settore bar è semplicemente scandaloso: un caffè di macchinetta e un bicchier d'acqua cinque euro e mezzo gridano vendetta, tanto che credo mi priverò delle prossime magie per una questione di autostima

domenica 12 giugno 2005

Se fosse possibile, ripristinerei i vecchi campi di rieducazione maosti Ho sempre più la netta sensazione che gran parte di quello che si dovrebbe chiamare ceto intellettuale necessiti di qualcosa di forte per riaversi da uno stato di stupefazione e autocompiacimento assolutamente insopportabili. Questo capolavoro l'hanno premiato non so se in sei o sette festival ed è una sagra di cliché degna di una caricatura: il malessere esistenziale, la tristezza cosmica, la fomalizzazione degli scambi da Bergman dei poveri. Non ne posso più di personaggi macerati, timidi, incapaci di stabilire un rapporto umano e al tempo stesso spontanei come un agente delle pompe funebri. Paolo Franchi, dopo quest'opera, dovrebbe farsi almeno cinque anni a Hong-Kong, a girare b-movies di kung-fu e prostitute seminude, sfigate ma almeno ironiche e divertenti. Qualcuno mi spieghi, pls, perché la denuncia di un triste clima culturale dev'essere infinitamente più triste e pallosa del clima stesso! Chi diavolo era quello del "Sarà una risata che vi seppellirà!"? Bei tempi, cazzo