mercoledì 30 luglio 2008

Salvare la biodiversità per proteggere noi stessi da epidemie e crisi alimentari e preservare il più grande laboratorio farmaceutico che abbiamo. E' un messaggio chiaro e sostenuto da migliaia di dati scientifici quello racchiuso nel rapporto "Sustaining life: how human health depends on biodiversity" pubblicato dalla Oxford University Press.

Laboratorio verde, colloquio con Eric Chivian di Daniele Fanelli, L'espresso, 30/3008, pp. 47-48.


Salvare la biodiversità solo perché è giusto no? Qual è il motivo per cui il diritto a esistere di una pianta o di un organismo deve dipendere dalla sua utilità per la razza umana? Sarebbe piuttosto il caso che questa smettesse di considerarsi la cosa migliore capitata al pianeta, dato che si sta alacremente adoperando per renderlo inabitabile e ostile in nome dei suoi alti scopi. Che dovrebbero essere, se non erro, l'accumulo di risorse monetarie da parte di un pugno di individui poco rappresentativi della specie e ancor meno stimabili. Mi chiedo sempre più spesso se il vero eroe di Matrix non fosse l'agente Smith e Neo la semplice eccezione che conferma la regola. Soprattutto quando leggo passi come questo, prova di un antropocentrismo scandaloso eppure salutato con entusiasmo acritico da chi non ha capito che è proprio l'atteggiamento che rivela l'origine dello sconquasso.
L'agente Smith

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