sabato 20 febbraio 2010

Carla BruniHo l'impressione che la difficoltà di trovare un'immagine di Carla Bruni in concerto - e la complementare facilità di trovarne che illustrano doviziosamente le sue doti fisiche - abbia in parte a che fare col primo mio pregiudizio del quale voglio parlare oggi. Raramente mi sono annoiato tanto quanto ascoltando qualche canzone della Carlà italo-francese, che rientra quindi tra i fenomeni per me inspiegabili dell'industria musicale, accanto ad esempio a Jovanotti e Tiromancino Detto questo, però, sono molto meglio disposto nei suoi confronti da quando è comparsa di sponda in un pezzo che a rigor di logica - e pregiudizio - non avrei dovuto neanche ascoltare. Credo immaginiate di cosa e chi sto parlando: Sanremo, Meno male di Simone Cristicchi *lol* Simone CristicchiDevo riconoscerlo: il Cristicchi non mi stava granché simpatico, con un po' di spontaneo snobismo intellettualoide avevo deciso che fosse un altro di quelli che sfrutta il "messaggio" a fini solo commerciali, insomma un altro figlio di Sanremo, tipo Povia ma meglio (non che ci voglia molto, risiamo tra le inspiegabilità assolute!). Invece era tanto che non ridevo così di gusto per una canzone e per una performance, del tutto inattesa visto il contesto. Eggià, a Sanremo, manifestazione che prima evitavo puntigliosamente e ultimamente mi capita di incrociare, senza accalorarmi ma anche senza troppi sarcasmi preventivi. E devo dire che quest'anno ci sono anche delle canzoni notevoli. Che probabilmente non vinceranno, visti gli esiti dei recuperi di cui siamo debitori al famigerato "pubblico da casa", ma che permettono un certo ottimismo per le sorti dell'italico bel canto. Per cronaca, fosse stato per me il vincitore sarebbe stato senza alcun dubbio Nino D'Angelo!

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