giovedì 8 ottobre 2009

Basta che funzioniPost un po' in ritardo, ma tra una cosa e l'altra mi era passato di mente. E dire che non se lo merita Cioè, non lo includerei tra i recenti capolavori, ma non per questo direi di evitarlo. Credo che la soluzione "serata casalinga e DVD" sia quella ideale per Basta che funzioni, un buon ritorno newyorchese di Woody Allen con raffiche di battute devastanti - e divertenti - pregiudizi smantellati e alta liquidità ambientale. Il protagonista, Boris Yelnikov - ben interpretato da Larry David anche se con qualche problema di doppiaggio, soprattutto nelle prime sequenze - è acido e misantropo come Marvin, il meraviglioso androide della Guida intergalattica per autostoppisti; incarna un caso perfetto di pessimismo antropologico (per il quale ha in effetti ottime ragioni...) e potrebbe ricordarmi la follia controllata di don Juan se non fosse anche incazzato, ipocondriaco, egocentrico, etc. Intorno a lui orbitano personaggi più da operetta che da commedia, comunque mossi da ottimo ritmo e buona recitazione. Tutti si lacerano, nessuno soffre troppo né è granché felice: si tira a campare. In attesa della fine, aggiungerei, perché manca ogni speranza residua, nonostante il fato dia poderosi segni della sua esistenza e a tratti Boris si rivolga al pubblico con modi teatrali che potrebbero aprire alla tragedia. Le lezioni del fato però sfuggono e non c'è gioia o cambiamento. Un universo anchilosato e stolto, molto simile a quello vero, dove però sorridono solo gli spettatori. Per poterne venir fuori dovrebbero sorridere, almeno a volte, anche i protagonisti...

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