giovedì 2 luglio 2009

Funeral PartyNon è strano che i mesi finiscano a spron battuto se presenzi alla discussione di 50 tesi in 3 giorni... Se poi al lavoro aggiungiamo i convegni, gli esami normali e la scrittura ordinaria c'è quasi da meravigliarsi che non vada peggio. O che si trovi il tempo per guardare anche un film ogni tanto, a parte la valanga di serial che, di loro, danno una certa dipendenza Detto questo, una bella risata qui la si riesce a fare. Potrei divagare sulla circostanza che Funeral Party rientra in quei processi omeopatici di messa in prospettiva della morte cari a Maffesoli, che segnalano a modo loro la saturazione dell'approccio razionalistico e terrorizzato che ci porta a relegare i morenti negli ospedali, dietro barriere bianche o verdine, e poi i loro resti dietro alte mura. Sul fatto che molte piccole cose tradiscono la crescente insofferenza verso questo (ab)uso moderno: Mort di Terry Pratchett; John Doe, del quale si è già parlato tempo addietro; Six Feet Under, Ghost Whisperer e l'infinita corte di altri seriali che maneggiano più o meno genialmente l'argomento. Potrei in effetti, ma stasera non ne ho voglia. Sarà per un'altra volta

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