venerdì 1 aprile 2011

Genitori e figli - Agitare bene prima dell'usoPer carità, Orlando e la Littizzetto, la Buj e Placido, più una spruzzata di giovani talentuosi, fanno un cocktail comunque piacevole... Però stavolta siamo ricaduti con tutte le scarpe nel campionario di luoghi comuni che soffoca la commedia e a tratti ti fa venir voglia di urlare! Di nuovo il professore frustrato che parla con gli studenti e non capisce il figlio? Di nuovo la madre apprensiva e il padre debole? E le tresche con le amiche di lei o i colleghi di lavoro? Sarà pure vero, ma che palle! E le incursioni nei temi caldi lasciano il tempo che trovano o riescono addirittura a confermare gli stereotipi più triti... Nel complesso più che perdibile, nonostante alcune buone battute.

E invece da vedere La zona, addirittura oggetto di cineforum narnese la settimana scorsa (come al solito sono in un ritardo assoluto nella scrittura La zonasigh) e centrato su una delle tante gated communities dove molti nostri simili si ritirano, spaventati dai pericoli del mondo esterno. Direi meglio spaventati e basta, tanto che l'atmosfera che si respira nel comprensorio, violato da ben tre ragazzini assetati di sangue, è di assedio e terrore, con smorfie ripetute, nervi a fior di pelle e massacro catartico conclusivo. Non si riesce proprio a voler bene agli esseri umani, ultimamente, per quanto uno si applichi... Gente minima, arroccata, dimentica di ogni più elementare senso etico e di giustizia. Il quadro che emerge da La zona è devastante: conferma la latitanza delle istituzioni - la corruzione è oscena - illustra esteticamente il predominio sempre più furibondo di logiche aut/aut nel correlarsi al mondo e agli altri, mostra come anche i decenti, nella folla, scompaiano o si tramutino in mostri. L'unica speranza - quella per fortuna non manca mai - è nel senso innato di correttezza dei giovani non ancora rovinati dalle idee dei grandi... Basterà?

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