sabato 15 novembre 2008

Agente 007 - Una cascata di diamantiLa "puntata" peggiore della serie, finora. L'opera di ri-visione delle storie di James Bond prosegue indefessa e stavolta trova, nonostante tutto, buoni spunti. Mi sembra un episodio di transizione, tra l'impostazione classica dei precedenti e la strada imboccata in seguito e che ha portato all'ultimo Casinò Royale e al Quantum of Solace appena uscito. La spettacolarizzazione, tuttavia, è maldestra, tanto da sembrare una caricatura di se stessa: la coppia di cattivi alla Krup e Vandemar è patetica, i movimenti scoordinati, le battute - forse mal tradotte - surreali. La Bond girl, invece, è notevole: Jill St John, già molto più sexy della norma del tempo. E questo credo sia uno dei punti forti del film: la Las Vegas dove poche macchine mettono in scena l'anticipazione di uno dei must del cinema d'azione, l'inseguimento rocambolesco nel traffico, è la stessa città di CSI e mille altre storie, eppure sembra un altro pianeta! Stesso discorso per la grandiosità dell'aeroporto di LA e per tutte le rappresentazioni magiche della Tecnologia che costellano le avventure del buon James Bond. Qui si dà a vedere il fascino ingenuo del Progresso, il suo essere smisurato che non può che culminare nello spazio e nella minaccia ogni volta definitiva. Solo dopo arriveranno le storie piccole. In questo tempo ancora benedetto dall'incoscienza, l'eroe ha soltanto una possibilità: salvare l'intero genere umano.
Jill St John nel film

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