domenica 8 febbraio 2009

The MillionaireDevo ringraziare il buon Clo per avermi spinto a lasciare i soliti circuiti cinematografici andando a riacchiappare per un pelo quest'ultimo film di Danny Boyle, già Trainspotting  Film veramente notevole, che ti riconcilia con le grandi sale e la loro tempistica che l'estetica seriale comincia a rendere aliena: l'idea di narrare l'India attraverso le ragioni biografiche per cui un pezzente di una bidonville di Mumbai riesce a rispondere alle fatidiche domande dell'edizione locale di Chi vuol essere milionario è già di suo geniale; montaggio, inquadrature, ritmo e tutto quanto fa regia la supportano e trasportano a rare vette di coinvolgimento ed eccellenza narrativa. Su tutti l'episodio iniziale dell'inseguimento dei monelli per il dedalo delle baracche - coi suoi cambiamenti di piano, riprese sghembe e visioni aeree quasi stroboscopiche - è emblematico di un linguaggio autonomo, originale e capace di reggere la distanza senza perdere energia. Bella in particolare la traccia dedicata al destino - D) It was written - e l'incredibile purezzaIl mistero delle pagine perdute d'animo del protagonista, che riesce a conquistare persino un cinico ispettore di polizia tutt'altro che ben disposto nei suoi confronti. Molto ben recitato, oltretutto! E' il caso, già che mi trovo, di recuperare un paio di arretrati che il vario strazio di questi giorni mi ha fatto tralasciare. Il primo è Il mistero delle pagine perdute, con un Nicolas Cage in buona forma, attorniato da altre eccellenze tra le quali Ed Harris e Jon Voight. Tra tutti regalano un paio d'ore di assoluto svago, di quello che non richiede che un po' di partecipazione simpatetica per trovarsi in mezzo ad avventure incredibili ed enigmi che vengono risolti in surplace, non si sa su che basi: le scrivanie gemelle Resolut sopra tutti gli altri! Poi, un po' meno ovvio e del tutto casuale, Cloverfield, esperimentoCloverfield parecchio riuscito in chiave Lost: 85 minuti di handycam per quello che viene presentato come un reperto da archivi quasi X Files da un monoscopio iniziale privo di ulteriori commenti. La trama si rivela lentamente, ai personaggi come agli spettatori, in un crescendo di ritmo e drammaticità, con trovate notevoli nonostante la situazione tipica sia di quelle dalle quali non pensi di poter tirare fuori più nulla. Nel complesso di che riprendere un po' di interesse nella settima arte e un po' di ottimismo per le capacità creative della nostra povera specie.

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