domenica 9 luglio 2006

Le cose, i pensieri, vanno e vengono. Comete, cicli, asteroidi, dipende dalla buona sorte e forse dall'apertura ai messaggi, dalla disposizione a vederli. Tempo addietro stavo razzolando per le vecchie pagine di questo blog e sono capitato su un post ricco di commenti, questo. A posteriori mi ha lasciato un po' così, insoddisfatto, con la solita sensazione di non essere riuscito a spiegarmi, di essere rimasto intrappolato nelle "catene dell'astrazione" detestate da Colli e di aver visto un frammento di rara bellezza ridotto a cose che si dicono, ovvietà di cui siamo tutti al corrente e che ripetere non serve a nessuno... Poi stavo rivedendo un libro di Jung, per riepilogarne i punti salienti, e sono inciampato in una frase che chiarisce limpidamente il mio punto di vista. Eccola:

Ho già discusso l'interessante contrasto fra i pensieri "controllati" formulati in stato di veglia e la ricchezza delle immagini prodotte dai sogni. A questo punto è possibile scorgere un'altra ragione di questa diversità: dal momento che, nella nostra vita civilizzata, abbiamo privato tante idee della loro energia emotiva, finiamo per non rispondervi più in maniera effettiva. Noi usiamo tali idee nel parlare e mostriamo una reazione convenzionale quando altri le usano, ma in realtà esse non producono in noi alcuna impressione profonda. Occorre ben altro per farci aprire gli occhi davanti a certe cose e per costringerci a cambiare di conseguenza il nostro atteggiamento e il nostro comportamento.

C.G. Jung, L'uomo e i suoi simboli, Milano, Mondadori, 1984, p. 46.

Il lettore attento e abile, che non lascia i suoi strumenti nell'aula universitaria ma li porta sempre con sé e magari li usa, potrebbe riconoscere un'interessante variazione sul tema del blasé simmeliano...

3 commenti:

  1. potrebbe sembrare che l'origine dellà privazione dell'energia emotiva segua strade differenti: l'iperstimolazione l'una, l'altra invece deriva quasi da una costituzione fisica dell'individuo il quale non lascia spazio all'impressione che certe idee possono lasciare (costituzione fisica che forse trae origine da un prcesso storico culturale che ha portato alla nostra civiltà)

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  2. Blasè che sembra ormai onnipresente nei pensieri e nelle azioni di Gianluc, sue e perchè no, anche mie, da sempre anzi. Forse oggi sarà iperstimolazione mediatica, ci mancherà qualche enzima, ma non ho proprio voglia di nulla - mi viene solo a mente Tyler Durden in Fight Club...

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  3. il nulla è oggettivo, quindi possiamo averne voglia... è il resto che è di troppo... :)

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