giovedì 17 settembre 2009

Drag Me To HellDetta un po' alla Palomba, un film orale su quant'è meglio non contrariare le vecchie streghe Decisamente un buon ritorno, questo di Sam Raimi che si separa da quel carciofo dello Spiderman di cellulosa - quello di carta l'ho adorato e l'adoro tuttora - per una sana immersione piuttosto splatter nell'horror. E lo fa bene! A tratti sul filo del rivoltante, Drag Me to Hell è ricco di sottotesti e citazioni, molto ben girato e irto di colpi di scena. Difficile ad esempio sarà stanotte non vedere dappertutto la vecchia megera *sigh* Per non parlare del contributo fondamentale della colonna sonora, onde si impone una fruizione in sala grande o con impianto stereo ultraperformante. Tra i tanti livelli - al di là del sano divertimento da "firm de paura" - la questione sociale, visto che tutto nasce dal rifiuto della giovane Alison Lohman di concedere la proroga di un mutuo a un'anziana signora, che a vederla bene sarebbe stato opportuno accontentarla in tutto e per tutto. Rifiuto motivato da ragioni di carriera contro l'impulso caritatevole provato in un primo momento. D'altronde è in ballo il posto da vicedirettore... Certo, se tutti i broker e quadri bancari coinvolti nelle questioni mutui venissero puniti così le azioni dell'umanità sarebbero in netto rialzo *lol* La giovane in questione, tra l'altro, fa la ex-grassa, molto ex, visto che il regista arpeggia ogni tanto, con discrezione magistrale, sul registro erotico: la scena al cimitero e quella finale forniscono due ottimi esempi di svelature di un certo interesse, dosate con sapienza come una spezia rara. E poi, un cimitero sotto la pioggia... Come non sogghignare tra sé e sé "poteva andare peggio, poteva mettersi a piovere..." Ci sarebbe da accennare alla polemica con la cultura razionalistica del periodo, affidata a un gustoso siparietto psicanalitico, ma insomma credo sia sufficiente a titillare qualche curiosità. Buona visione
Inizia l'incubo

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