lunedì 9 maggio 2011

The Hurt LockerUn tempo per tutto. Per vedere un bel film. Per scegliere le strade. Per vivere o morire. The Hurt Locker parla anche di tempo, su diversi piani. Il tempo del rientro, scandito dalle morti e dai numeri dei giorni mancanti, come la fine della pena. Il tempo della camminata verso l'ordigno, ora lento come le ere, ora snello e veloce come la passeggiata verso un nuovo amore. Il tempo del timer, della salvezza o della dannazione. Il tempo morto, per il protagonista in particolare, un grande Jeremy Renner, dell'attesa della prossima volta. Scevro da giudizi quanto può esserlo un film sull'Iraq, va via tra denti stretti e tensione, senza troppa immedesimazione, con qualche domanda sul bordo dell'anima "E io?" "Quanto ne possiamo capire, noi che sappiamo acquistare i corn flakes, ma non siamo mai stati lì?". Con qualche eco fantastica, come la vestizione dell'artificiere, l'ultimo cavaliere intrepido che non può non avere la sua strana armatura quando va ad affrontare il drago praticamente a mani nude. Decisamente un bel film.

Nessun commento:

Posta un commento