venerdì 9 marzo 2012

A furia di leggere di labirinti, spirali e danza, quando ho visto la locandina di Mudejar mi sono detto: seguiamo l'onda! Ed ecco che ieri sera ho portato la famiglia al gran completo all'Olimpico a vedere la nuova creazione di Miguel Angel Berna, virtuoso della jota, coreografo e regista. Che dire? Spettacolo splendido da ogni punto di vista! La sapienza/furbizia dell'autore, il succitato Berna, sta non solo nelle coreografie e nella scelta dei collaboratori  - non solo ballerini di razza, ma eccellenti musicisti e cantanti - né nelle doti di ballerino e mattatore, ma anche nella composizione dello spettacolo, che alterna quadri di virtuosismo sia nella danza che nella musica a momenti corali e leggeri, alimentando un suo ritmo interno che segue e rafforza quello omnipresente, primordiale, incalzante. Dalle percussioni, protagoniste assolute nonostante chitarre, flauti e quant'altro, alle nacchere suonate con perizia inedita da tutti, allo scandirsi formale e travolgente dei passi di danza, l'estasi è costantemente in agguato e l'aria di Spagna, di Andalusia ancor di più, sommerge e inebria. Perfetta la rispondenza del risultato al titolo: Mudejar, stile in cui tradizione e modernità, oriente e occidente, Arabia ed Europa, si incontrano, contaminano e arricchiscono. C'è di che andar fieri di un passato così vivo e vibrante, di esserne interpreti simili!

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