domenica 19 febbraio 2006

Donnie DarkoCerto che essere un adolescente americano non sembra affatto un compito semplice Quale che sia il livello di impegno del film, alcuni caratteri tornano, con tale costanza da farne sospettare l'effettiva diffusione, da far sospettare che le cose vere stiano proprio così: il livello di conflittualità da giungla dei college; il rapporto disastrato - o almeno superficiale - con i genitori; lo scarso supporto che può venire da amici o storie sentimentali; il livello disomogeneo e a tratti francamente dilettantistico dell'insegnamento. Donnie Darko affronta di petto questi temi: non li lascia sullo sfondo, ma ne fa il centro della storia, una storia in cui il protagonista non può che essere pazzo, visto che non si adegua a quello che Drew Barrimore chiama acutamente "prescribed nonsense". Una massa prefabbricata di idiozie in cui la paura gioca un ruolo in costante espansione, tanto da divenire l'opposto dell'amore nella linea della Vita, in una metafisica paranoide che trova poi una critica lucida in Bowling a Columbine. E in effetti non stupirebbe trovare il buon Donnie, consigliato dall'orrido coniglio Frank (reale o immaginario? La questione resta in sospeso :o), intento a progettare e/o realizzare una bella strage alla Elephant. C'è in effetti una presenza costante della morte sullo sfondo, ma secondo me il vero re clandestino del film è la paura: paura della morte, ma forse ancor più di una vita costruita sul nulla che gliMaggie Gyllenhaal in Secretary adolescenti vedono attorno a sé, ancora abbastanza bambini da poter riconoscere un re nudo quando ne vedono uno e incapaci di capire le complicate alchimie per cui gli adulti vi si adeguano, anch'esse in larga parte centrate sulla paura. Cosa perfettamente compresa da Patrick Swayze e sfruttata con genio, fino al rogo purificatore
Cast ricchissimo, con avvistamenti che spaziano da Noah Wyle, in vacanza da ER, alla sua mamma sempre in ER Mary McDonnell. Protagonista è uno dei cowboy gai di Brokeback Mountain, Jake Gyllenhaal, del quale stento a comprendere l'attuale fortuna cinematografica: l'unica cosa per cui lo trovo memorabile è la sorellina, Maggie, indimenticabile autolesionista sexy in Secretary e anche, per l'occasione, Elizabeth Darko!

3 commenti:

  1. Professore poi mi spiegherà cosa signisica in senso sociologico la segretaria a 90°

    Saluti Moreno

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  2. E' tutta una questione di trigonometria *grin*

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  3. Ahhh Donnie Darko.

    Ahhhhhhhhhh Secretary.

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