domenica 24 giugno 2007

Le avventure del barone di MunchausenGiusto che una ex-studentessa, attuale dottoressa, di qualche anno fa mi ha appena scritto per qualche suggerimento per approfondire il tema dell'intuizione e io ho tirato in ballo la sincronicità junghiana! Il 4 luglio sarò al festival di Montone per una tavola rotonda con Terry Gilliam, Ken Loach e altri colleghi di Perugia e così sto entrando nel clima. Ieri sera ho colto l'occasione per vedermi Le avventure del barone di Munchausen, delle quali avevo un ricordo lontano delle mie prime esperienze di lettore (non voglio neanche pensare a quanti anni siano *sigh*). Film in qualche misura felliniano, visionario, esagerato, con un bel cast - John Neville splendido barone e Uma Thurman diciottenne splendida Venere - e un notevole contributo del genio italico, con Dante Ferretti scenografo e Giuseppe Rotunno operatore. A tratti lento, a tratti magistrale come l'episodio sulla Luna con Robin Williams e Valentina Cortese. Ma, a parte questo... Capita che la caratterizzazione di Gilliam della storia ricordi per molti versi il Peter Pan di Bennato, con una satira a volte acuminata delle pretese del razionalismo e della burocrazia, incarnate dal Funzionario Jonathan Price, e che questo sia il tema di un bel libro di Berlin che sto leggendo sui critici dell'Illuminismo. E capita, ancora, che il materiale di partenza della saga del pirotecnico barone sia la Germania del '700, quella di Herder e Hamann, da cui sarebbe poi nato il Romanticismo e la storia del XX secolo. Come dire che toccherà approfondire la genesi di questo "romanzo per ragazzi" e vedere se per caso, come la nostra cultura fa spesso, l'etichetta non ci sia finita apposta, tanto per spuntare le armi di una critica indesiderata. Quando il barone si lamenta che "questo non è più tempo per me!" sembra di vedere sullo sfondo Max Weber che scrive del disincanto del mondo e di indovinare lo stupore progettato di Disneyland. Si capisce che il barone voglia solo morire in pace...
Il Barone di Munchausen secondo Gustavo Doré

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