domenica 19 agosto 2007

Il colore del criminePare che le ferie - intese come spostamento in luoghi di ozio (relativo) e spensieratezza - siano definitivamente archiviate anche per quest'anno *sigh* Tendenzialmente si riprendono le vecchie (sane?) abitudini un po' per volta e così rieccomi al blog, forte di una visione casuale, ma piuttosto interessante. Il film non è male, anche se a tratti è un po' troppo lento e forse anche "telefonato". Samuel Jackson è sempre un piacere e Julianne Moore conferma il suo talento nell'impersonare creature disturbate e borderline, ma il punto non è questo. La cosa più interessante è l'attenzione al problema razziale e sociale negli USA e l'esplorazione di una quotidianità sulla quale di solito il cinema sorvola oppure si focalizza tanto da impedirne un apprezzamento, come dire, in scala. In questo caso, invece, le tensioni e il conflitto sono parte integrante della vicenda, ma ne costituiscono lo sfondo e ne perturbano gli avvenimenti. Sono un contrappunto che mette in risalto le difficoltà, le esclusioni, la sfiducia che viziano il rapporto della popolazione nera con le istituzioni e trasformano ogni evento puntuale nel potenziale sassolino che genera la valanga. Molto bella anche la dinamica delle appartenenze, con l'esclusa bianca che si rifugia presso gli esclusi neri per esserne prontamente rigettata non appena causa problemi. Direi un film da vedere.

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