domenica 22 marzo 2009

Ponyo sulla scoglieraE' un film che farei vedere ripetutamente a quelli che si sperticano ogni momento sull'aiuto che le nuove tecnologie non possono non dare alla creatività umana. Come se si trattasse di strumenti e non di qualcos'altro, che ci stiamo applicando a smantellare, a delegittimare, a negare. A rinnegare forse è persino meglio. Il contatto profondo con le sorgenti dell'ispirazione, la gioia della narrazione a prescindere dagli schemi correnti, l'essere visionario senza cliché e snobismi, l'essere umano in tutta la giocosità e la spensieratezza che sono appannaggio del puer aeternus che dovremmo ricordarci di essere un po' più spesso: queste sono le doti che ammiro e un po' invidio - con misura - in Hayao Miyazaki, ripetutamente ospite di queste pagine (vedi qui e qui). Forse più del solito, in Ponyo sulla scogliera, la dimensione onirica dilaga e impera, un po' come il mare possente di pesci/onde che la piccola Ponyo cavalca esultante. Numerose scene e inquadrature sono veri e propri quadri ed echi di altri autori amati risuonano un po' dappertutto, in particolare Moebius e Pazienza. Ma l'espressività della piccola creatura marina, la gestualità adorabile che il maestro e la sua équipe le hanno donato, sono tutta farina del sacco di Miyazaki e del suo amore per i piccoli eroi, che riescono a essere al centro di vicende molto più grandi di loro senza che la loro freschezza o la drammaticità del tema ne risentano. La sequenza iniziale della rete a strascico che cattura Ponyo è un'accusa feroce all'incuria idiota con la quale gli uomini trattano il mare, come l'intero film è la profezia o il sogno di una nuova alleanza. Quasi per nulla didascalico. Estremamente poetico. Terribilmente inattuale.

1 commento:

  1. partendo dal presupposto che dopo aver scoperto miyazaki, ogni film d'animazione mi appare sempre come se fosse un gradino più in giù.. lo adoro:) questo non ho ancora avuto modo di vederlo, ma leggendo qui e lì, già mi piace;) .. avrei voluto proporre Nausicaa della valle del vento, da vedere, durante le ore di sociologia dell'ambiente, visto il tema non facile nè felice trattato in maniera geniale e fortemente sentito già più di 20 anni fa. Poi, per vari motivi, che sarebbe riduttivo spiegare in due parole, ho desistito.

    Va beh.. piacevole sorpresa trovare il buon hayao in questo blog :D

    Cari saluti,

    F.

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