sabato 21 aprile 2012

"All those moments will be lost in time like tears in rain. Time to die."

A volte il combinato disposto di MySky e del caso regala momenti ineffabili. In particolare in giornate in cui la risposta emotiva è di per sé molto forte, chissà perché. Dopo essermi emozionato per una serie di incontri su YouTube scaturiti dal riascolto di Station To Station di David Bowie l'altra mattina, stasera mi sono rivisto (si fa per dire, non ricordavo un tubo, salvo qualche spot sigh) Blade Runner, in director's cut - sprecato vista l'amnesia di cui sopra, ora mi toccherà rivedere anche la versione standard lol. E mi è venuta voglia di studiarlo per bene, in particolare come prosieguo della riflessione sui cyborg di qualche tempo fa. A parte questo, come per le canzoni del White Duke, il piacere è stato grande, forse ancor più della prima volta: certe opere sono libere dallo scorrere del tempo, paradossalmente la celeberrima battuta di Rutger Hauer non vi si applica. E poi vi si fanno incontri peculiari, come il buon Edward James Olmos, dopo Miami Vice il comandante Adamo di Battlestar Galactica: mi chiedo se quando gli hanno proposto quest'ultimo impegno gli sia venuto da ridere all'idea di ritrovarsi ad aver a che fare di nuovo con dei "lavori in pelle". In effetti questo è uno dei motivi per cui lo studio dei testi pare imporsi: la nostra immaginazione proprio non riesce a fare a meno di confrontarsi con l'idea di creazione e di non trovarsene all'altezza... In prima analisi la divinità ci spaventa e l'atto fondamentale risveglia tutti i dubbi che ci portiamo dentro su noi stessi, invece di alleviarli. Il quadro, poi, all'interno del quale questo avviene è desolante: una LA allucinante, sporca, sovraffolata, multirazziale nel peggiore dei modi dove è effettivamente difficile immaginare di voler o poter vivere. Eppure, dopo i bastioni di Orione e i cancelli di Tannhauser, Roy Batty viene a morire proprio qui, nella disperata ricerca di altra vita. Un film denso, come ne capitano di rado, che merita visioni ripetute e qualche riflessione!

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