domenica 19 agosto 2012

Quando hai la scusa di accompagnare un'amica in giro per Roma perché non c'è mai stata, puoi veramente sbizzarirti :) Se poi l'amica condivide l'interesse per l'arte e le installazioni contemporanee ancora meglio. Così ti trovi in giro per una domenica d'agosto in cui si minacciano sfracelli di caldo - non so se questo doveva essere Cochiss o Karamazov, fatto sta che come al solito l'allarme mi è parso un tantino fuori misura - e capiti a villa Medici, testa di ponte di quei furbacchioni dei francesi, a dare un'occhiata a una mostra dall'esotico titolo Tappeti volanti. Dove il curatore, Philippe-Alain Michaud, si è divertito a raccogliere cose più o meno materiali che giocano nel campo semantico dell'oggetto immaginario in questione. E c'è riuscito bene: a parte gli splendidi tappeti storici che mi hanno suggerito diverse analogie per una cosa che sto scrivendo sui giardini, ci sono installazioni di grande impatto come Hannoun di Taysir Batniji, adattata per l'occasione a una splendida sala con resti in pietra, realizzata con temperature di matita, proiezioni di film più o meno d'epoca con bellissimi proiettori quelli sì d'epoca e altre prelibatezze. Vale decisamente la pena, tra l'altro è anche economica e veloce, una mezz'ora a spasso tra le nuvole. 

Se invece passeggi per la città e il caldo si fa pesante - ma sono le due di una domenica d'agosto, che t'aspetti? - finisci dalle parti del Chiostro del Bramante e incontri uno dei pittori che mi stanno più simpatici, pur senza piacermi troppo: Joan Miro'. Lavori del periodo di Majorca, estremamente materiali, incuranti di altro che non sia la ricerca del maestro, in begli ambienti, dai quali ho tratto un paio di fulminazioni: Mirò è stato il primo creatore di Angry Birds - gli occhi dei suoi uccelli sono incredibilmente espressivi e simili alle piccole pesti che ultimamente spuntano per ogni dove!; voglio anch'io uno studio dove poter sperimentare senza preoccuparmi di sporcare, rovesciare colori o raccogliere oggetti improbabili in attesa di epifanie. Ho la sensazione che ne potrebbe venir fuori qualcosa di buono :) Anche qui qualche ora la perderei, il cammino dell'artista maturo verso l'essenziale è affascinante!

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