sabato 12 gennaio 2013

I mercenari

Sì, è vero, non sto guardando film propriamente da intellettuale in questo periodo, anche se domattina dovrei riprendere la retta via :) E' anche vero, però, che a voler investigare i movimenti dell'immaginale troppa riflessione non serve: ci sono logiche che sfuggono alla logica e mettere un discorso in immagini può far pagare alle immagini un caro prezzo. Non che qui non ci siano altre logiche in gioco, per carità: spettacolo e botteghino riescono a essere anch'essi piuttosto fuorvianti, ma in un certo senso li trovo più malleabili, permeabili forse. E qui, in The Expendables, accade qualcosa di strano: Mickey Rourke in un raro momento di introspezione disegna il ritratto dell'uomo moderno, più che del mercenario stagionato: "nella mia testa è tutto buio, come Dracula"... Morte emozionale, morte valoriale, un volto imprevisto per gli "uomini vuoti" di Eliot in un contesto dei meno probabili. E non solo: una compagnia di macchine da guerra incallite che affronta un esercito e devasta fino alle fondamenta un'isola immaginaria del golfo caraibico per... amicizia, amore, ideali? Roba da matti! Slittamenti consapevoli o no, pochi testi dicono il tramonto dell'economicismo meglio di questa pellicola all-stars diretta da Rambo che mischia temi, ritmi e cliché con intuito notevole. Come se l'età che avanza liberasse da schemi soffocanti. Tra infanzia e vecchiaia ci sono molte più affinità di quanto non sembri.

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