giovedì 22 dicembre 2016

Cioran - Profezie sull'Europa

I popoli che non hanno il gusto delle ciance, della frivolezza e del pressappochismo, che vivono le loro esagerazioni verbali, sono una vera catastrofe, per gli altri e per se stessi. Essi insistono sui nonnulla, mettono il serio in ciò che è accessorio e il tragico nel menu. Se per di più sono afflitti da una passione per la fedeltà e da una detestabile ripugnanza al tradimento, allora non c'è nulla da cavarne, se non la loro medesima rovina. Per correggere i loro meriti, per trovare un rimedio alla loro profondità, si deve convertirli al Meridione e inoculargli il virus della farsa.
Se Napoleone avesse occupato la Germania con dei marsigliesi, la faccia del mondo sarebbe stata completamente diversa.

Sarà mai possibile meridionalizzare i popoli austeri? L'avvenire dell'Europa è sospeso a questo interrogativo. Se i tedeschi si rimettono a lavorare come prima, l'Occidente è perduto; così come lo è se i russi non ritrovano il loro antico amore per la pigrizia; si dovrebbero sviluppare, presso gli uni e gli altri, il gusto del dolce far niente, dell'apatia e della siesta, far balenare loro le delizie della mollezza e della versatilità.
Oppure rassegnarci alle soluzioni che la Prussia o la Siberia saprebbero infliggere al nostro dilettantismo.

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