domenica 10 gennaio 2010

HachikoParecchio che non andavo al cinema, in effetti. Talmente tanto, pare, che non riesco più a decidere se un flim mi è piaciuto o no. Sono un po' di giorni che ci penso e alla fine credo che qualcosa ci sia, anche perché far piangere una platea per quasi un'ora non è facile. La domanda è: puoi fare un film basato esclusivamente sul pianto, la commozione e la tristezza? Di fatto non c'è una trama, c'è una storia veramente qualunque, senza alcun avvenimento degno di nota, e un lungo periodo di attesa anch'esso senza eventi. Manca radicalmente un cattivo, a parte il destino cinico e baro, ovviamente. Proprio non so, anche fare un film di un'ora e mezza sul nulla non è semplice e Hachiko tutto è tranne che noioso... Lascerò ai viandanti l'ardua sentenza Profitto cmq del post per una notazione cinematografica piuttosto deprimente: più di 10 anni fa Joe Dante girò un film fantapolitico intitolato La seconda guerra civile americana, in cui immaginava una serie di sviluppi ridicolil della politica americana e, traslando, di quella occidentale.La seconda guerra civile americana Beh, tanto perché il cinema sconfigge spesso sociologia e scienza politica le previsioni si avverano: la Casa Bianca rimanda uno dei discorsi alla nazione più importanti della storia recente per non disturbare la prima puntata della nuova e ultima serie di Lost... Quello che ci ammazza è la mancanza di senso del ridicolo.

1 commento:

  1. Esatto. In Hackico non c'è un avvenimento eccezionale, non esiste un cattivo e un buono per i quali prendere una posizione. C'è solamente l'amore e la sintonia tra un cane e il suo padrone. Gli spettatori si commuovono, ci commuoviamo :-), perchè in questo momento in cui non sappiamo più se essere carne o pesce, in questo momento in cui non sappiamo più di chi fidarci, vedere un cane che ti è fedele e che soffre per te ci fa stare bene( quanto siamo pieni di noi...). Fa pensare che al mondo  c'è qualcuno che ci vuole bene per quello che siamo e che ci fa esprimere l'amore che non sempre riusciamo a dimostrare agli uomini. Almeno per me avere il mio Lucky significa anche questo.

                                                                                  Margherita

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