mercoledì 6 gennaio 2010

Roma La pittura di un impero
E tanti auguri per un 2010 che tutti - pare - ci auguriamo migliore del dipartito 2009. Il quale poteva anche evitare svariate cosette, se vogliamo... Comunque si è finalmente tolto dalle scatole e quindi alleluja una delle ultime cose piacevoli che mi ha regalato - nella fattispecie assieme all'abbonamento di Fabio e Bea che ringrazio pubblicamente lol - è stata la mostra qui sopra, che come vedete resta ancora una decina di giorni ed è quindi ancora a disposizione per una visita. Le mostre alle Scuderie del Quirinale mi piacciono veramente parecchio. A cominciare dalla salita alle sale per la splendida scala un tempo percorsa da corsieri e soldati, l'ambiente è accogliente, si presta a molteplici rielaborazioni e soprattutto ha il pregio di essere a misura delle mie visite. Cioè abbastanza contenuto da non costringere a torture culturali, ma abbastanza capiente da permettere la messa in luce di materiali sufficienti a farsi una buona idea dell'argomento. Nella fattispecie, ci sono opere di una bellezza mozzafiato, finora viste dai più solo sui libri di storia dell'arte, accompagnate da pannelli esplicativi dove si è trovata la giusta misura tra erudizione e divulgazione. Un gran bel lavoro, devo dire. L'aspetto inquietante è che costringe a ripensare radicalmente l'immaginario dell'antica Roma. I paesaggi degli affreschi ricordano incredibilmente l'affacciarsi del paesaggio moderno nel Rinascimento, quei panorami lontani, bucolico-fantastici che appaiono a un certo punto dietro a santi e arcangeli; l'abbigliamento non risponde allo stereotipo della toga o dell'uniforme e l'architettura si scopre policroma all'ennesima potenza. Altro che bianchi colonnati e templi! Ultima nota elogiativa per i ritratti del Fayyum, per i quali non ho parole se non che sembrano oggetti magici, di quelli che iniziano un'avventura. Potendo, è proprio una mostra che merita.
Una sposa romana

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