mercoledì 13 luglio 2005

KinseyBeh, che dire... Bel film, di quelli che ti mettono a disagio perché non riesci a credere che solo cinquant'anni fa stessero così e ancora di più perché ti rendi conto che in tutti questi anni non è cambiato molto... Sembra che sia cambiato, forse, ma il vecchio tarlo è tutto ancora lì, nella marea montante del porno, nell'onnipresente e soffocante aria peccaminosa che opprime ogni comportamento appena fuori dalla norma - sempre rigorosamente in pubblico, perché del privato Dio ci scampi, in piena classica tradizione da sepolcri imbiancati così comune in questo povero paese - nella smania classificatoria e tutto sommato conformista del povero don Chisciotte Kinsey, col suo milione di vespe delle galle e di poveri esseri umani più o meno disperati. Misurati e incolonnati nella migliore tradizione del riduzionismo occidentale, ridotti a tabulati e tante cifre rassicuranti. L'amore o il mistero dell'incontro e della seduzione ridotti a comportamento fisiologico, come in tutti gli altri animali fornicatori del mondo. Noi tutti ridotti allo stremo, al lumicino, a pezzi, ridotti in fin di Vita... E sì che la lingua non lesina esempi su cosa accade a furia di ridurre, ma noi probabilmente siamo troppo intelligenti, acuti e sofisticati per darle retta! Un ottimo film da cineforum, durante la proiezione del quale, a tanti anni di distanza e di supposte liberazioni, mi sentirò a disagio. E questo la dice lunga...

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