lunedì 26 settembre 2005

La samaritanaOggi, per gentile offerta della Mikado, maratona Kim Ki-duk e presentazione del suo nuovo film, del quale tuttavia so solo il titolo, L'arco. Ammetto infatti - con una certa tristezza - di non avere più la tempra di un tempo, quando 4 film di fila di Truffaut o di Fassbinder mi sembravano un'ottima idea: stavolta dopo i primi due si è gettata la spugna Ne valeva decisamente la pena! La samaritana è un bel film dove però il tema del rapporto tra religione e sessualità non si libera da stereotipi ed esigenze didascaliche, con battute sull'esistenziale che appesantiscono più che aiutare e qualche caduta di ritmo. Devo dire che vedere un cattolico coreano nel suo ambiente mi ha fatto un certo effetto: uno per il sincretismo, ad esempio nel momento del rito funerario; due per il dispiacere che ho provato per lui a pensare che non sa nulla di Ruini
Ferro 3E poi è venuto Ferro 3, senza grandi dubbi uno dei più bei film che abbia visto. Una poetica che non perde un colpo, la perfezione del silenzio che ti spinge realmente a chiederti se le parole siano poi così essenziali, un esercizio rinfrescante di spirito zen. È un film con tanti livelli di lettura e quello sociologico ne descrive appena un'oncia: il silenzio come non appartenenza è però un artificio di rara potenza, che rivela impietosamente la fragilità del potere e del modo di vita corrente, incapace di concepire qualunque modalità diversa di fruire dei suoi oggetti e delle sue convenzioni, l'esigenza patetica di etichettare ogni cosa e l'abiezione profonda dei più, che sanno interpretare l'altro solo alla stregua del proprio deserto interiore. Direi senz'altro un film imperdibile!

1 commento:

  1. Arriva 2 prof... ma concordo per quanto riguarda ferro 3.

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