lunedì 5 giugno 2006

La febbreSono talmente giù di voglia, in generale, che non riesco neanche a tenere dietro ai post meno impegnativi, come quelli dei film visti. E siccome, a causa della scarsa voglia, ne vedo parecchi ecco che ci troviamo in un divertente paradosso Anyway, sulle orme di Alfieri darò conto del passatempo di ieri sera, filmetto che vedete qui accanto e a proposito del quale dovrò essere onesto: mentre lo vedevo, come un vino ruffiano, si lasciava guardare con brio e partecipazione: come dire, andava giù una bellezza In seconda battuta, qualche piccola questione la solleva: l'uso liberale di stereotipi, il tratteggiare i personaggi con un po' troppa didascalia, il vissero tutti felici e contenti che, come si è visto, non va di moda neanche più a Hollywood... Non so, non lo metterei tra le cose peggiori fatte dal nostro cinema, lo userei piuttosto per indicare quali sono i suoi difetti più fastidiosi e su cosa lavorare per superarli. Ah, la colonna sonora non è affatto male

2 commenti:

  1. La scena migliore è quella in cui lui rende la carta di identità al presidente dicendogli "da domani sono Mario e basta" scena di una iconoclastia ed essenzialità notevole, forse non recitata al meglio ma notevole. Sempre ragguardevole la scena in cui il padre morto passa con la banda e gli offre l'italica chiave di lettura "se l'invidia fosse febbre tutto il mondo ce l'avrebbe"... infine lei, lei lei è bella da togliere il fiato.

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  2. A proposito della scena con la carta d'identità rimando alla vignetta qui accanto... :o)

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