giovedì 1 giugno 2006

Il castello errante di HowlVeramente un balsamo, questi film di Hayao Miyazaki! Dovrò mettermi lì buono buono e trovare tutto quello che è uscito in Italia o nazioni altimenti comprensibili, perché è un'esperienza che ritempra. Dà nuova linfa a un ottimismo trascendente che soffre continuamente scacchi e umiliazioni e a volte è incapace di reggere il confronto col mondo, una teodicea laica e sconfitta dal montare indifferente della meschinità. Film meno "libero" da messaggi politici de La città incantata, Il castello errante di Howl è comunque visionario ed onirico, ricco di personaggi adorabili, di umorismo e pause di riflessione su un mondo che - per quanto voglia spacciarsi per il nostro, almeno nei suoi aspetti peggiori - resta incomparabilmente più bello e incantato! Basta pensare allo spirito con cui Sophia (toh, che strano che un giapponese ricorra all'antico nome cataro della Saggezza, non trovate? ) affronta la maledizione della Strega delle Lande, al suo cuore immenso, per essere a eoni di distanza dai costumi correnti. Landa triste e grigia dove avere per amico uno spaventapasseri dalla testa di rapa sarebbe uno straordinario passo avanti...

3 commenti:

  1. vedo con favore il fatto che anche lei approdi a questo film... a me è piaciuto il concetto di una guerra perenne priva di un apparente significato pratico, mi ricorda 1984. E mi interessa molto anche il concetto di apparire in posti differenti attraverso una simmeliana porta verso il tutto... che però dal momento che si apre va attraversata.

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  2. "Bussate e vi sarà aperto"! E poi si entra...

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  3. E tra l'altro direi che illustra alla perfezione il carattere di ogni guerra.

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