domenica 20 agosto 2006

Lo so che mi si invita a pubblicare qualche foto delle vacanze, soprattutto quest'anno che ce ne sono di decenti grazie alla Coolpix acquistata su EBay Lo so, ma per circostanze poco divertenti non ho tempo né voglia: uno dei pelosi qui accanto ha trovato modo di cadere dal tetto (V piano) fratturandosi in più punti e facendoci probabilmente saltare la prima vacanza sarda della mia vita. È ricoverato da venerdì mattina e dovrebbero operarlo domani, ragionThe Quiet American per cui... *sigh* Mi limiterò a tenere aggiornata la lista delle visioni e poi, a cose fatte e spirito sollevato, tornerò a pensare alle montagne. Anyway, due film in qualche modo archeologici: il primo, The Quiet American, perché tratta di un periodo remoto sul quale non ci si è mai soffermati granché, il Vietnam pre-conferenza di Ginevra e le prime intromissioni americane, già allora sconsiderate ma in nome della democrazia. Uno splendido Michael Caine e una bella atmosfera che riporta alla fine del dominio coloniale quasi con qualche nostalgia, vista la crudeltà e il cinismo di ciò che oggi ha sostituito quelle strategie. Il secondo film, Virtuality, è invece archeologico per tutt'altro motivo: del 1995, è una delle primeVirtuality esplorazioni del terreno cyborg/nanotecnologie. Cast notevole - Denzel Washington e Russell Crowe - effetti speciali tanto ingenui da fare tenerezza e ancora pesanti contaminazioni visive con la sci-fi. Una costante è che il frutto della creazione tecnologica è un bastardo psicopatico fatto e rifinito, segno che la nostra immaginazione non riesce a convincersi della particolare bontà delle scoperte della tecnologia di punta o riconosce che l'uomo di oggi non è poi così diverso da quello di un paio di millenni fa

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