lunedì 3 marzo 2008

Il petroliereNon solo giri un film di tre ore, sulla cui opportunità ho serissime riserve, ma dai anche l'incarico di comporre la colonna sonora a un pazzo scriteriato!?! Meriti la fucilazione, magari di spalle, tanto per aggiungere lo sfregio Il film di ieri sera ha suscitato in me reazioni contraddittorie: da una parte scuoierei Jonny Greenwood, chitarrista dei Radiohead, per aver concepito una cosa che ti spinge a più riprese a mollar lì tutto e andar via, magari a cercarlo *grrrr* e darei volentieri due schiaffoni al regista, Paul Thomas Anderson, già prodottosi in Magnolia e ancor prima, con eccellente risultato, in Boogie Nights. Dall'altra darei l'Oscar a Daniel Day-Lewis (ah sì, già fatto *grin*) e farei un monumento al direttore della fotografia, Robert Eslwit, anche "responsabile" di Good Night and good Luck, al limite darei l'Oscar pure a lui (ah sì, già fatto anche questo). In quest'opera fluviale, che poteva senza difficoltà farsi più maneggevole perché non è che la lunghezza in sé sia segno di qualità, alcuni momenti risaltano come capolavori a parte, dei ritratti di pura scuola fiamminga di Daniel Plainview: quando fissa l'incendio che distrugge la prima torre eretta sul giacimento che ne farà la fortuna e segnala la ricchezza di questo; quando chiacchiera a notte col fratello attorno a un fuoco e la luce è veramente solo quella delle fiamme, gli attori silhouette a malapena distinguibili se non per un guizzo inatteso e subito spento; quando discute, alla fine, con il figlio ormai grande e l'oscurità che porta dentro è lì, orribile come un abisso nel teschio. Ho detto scuola fiamminga, sì, ma capovolta: lì la luce magnificava, qui è l'ombra che domina e la luce non fa che marcarne lo spessore, l'allargarsi canceroso. Peccato per aver solo sfiorato il film epocale... Sono invece favorevolmente colpito dalle scelte della giuria di Hollywood, con cui negli ultimi anni mi trovo spesso in sintonia: spero che voglia dire che sono loro che stanno cambiando, altrimenti...

2 commenti:

  1. chiedo venia se il commento è poco pertinente con il post.. ma sono rimasta tanto colpita dal blog intero. Tanti films, libri, musica.. tanti 'miei' films, libri e musica =) in fin dei conti mi viene da pensare quanta poca differenza ci possa essere tra chi sta di fronte a far lezione e chi sta seduto ad ascoltare. E tutto ciò non può che rassicurarmi.

    Saluti

    F.

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  2. Il commento va benissimo e mi fa molto piacere :)

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