sabato 15 marzo 2008

007 Licenza di uccidereSì, il suo nome è Bond, James Bond, ed è un uomo che non deve chiedere. Mai Da quando ho visto Casino Royale mi è venuta una botta di nostalgia per il vecchio Sean e per un tuffo in un mondo meno complicato, senza cellulari, DNA, scene del delitto e intercettazioni sofisticate. Un mondo proprio come questo, con un agente segreto di HMQ Elisabetta II che va in giro con una semplice Walters 7,65 e una Venere/Ursula Andress che sboccia dalle onde con un due pezzi da antologia e un pugnale. E basta. Che relax, gente che sparisce per giorni interi senza che nessuno si preoccupi o possa fare qualcosa, misure antiintrusione limitate al classico capello sull'anta dell'armadio e borotalco sulla serratura della valigetta! Chi è che parla di progresso? Ne vogliamo discutere, almeno un po'? James è sempre impeccabile, miete vittime erotiche a ogni piè sospinto neanche fosse Supersex e non ha un attimo di dubbio sulla giustizia della sua causa e sulle sue capacità di portare a casa la pellaccia. La perfezione dell'eroe moderno. Ogni tanto è terapeutico, in questo tempo di dubbi, incertezze e opzioni onnipresenti, tornare a vedere come eravamo 45 anni fa. Già, è il 1962, manco ero nato e pare un'altra era

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