venerdì 26 dicembre 2008

L'Ara Pacis di nuovo colorata
Sacro e profano - in senso lato - in questo piacevole Santo Stefano ozioso  Il Comune ha deciso di rinnovare un esperimento che aveva festeggiato lo scorso Natale di Roma, proponendo una ricostruzione dell'aspetto originario dell'Ara Pacis, ottenuta sovrapponendo ai pannelli frontali del monumento la proiezione di quella che si suppone ne fosse la versione a tinte forti. Il tutto condito da un'interessante "lezione" sugli scopi della sua erezione e brani di autori classici recitati con indubbio effetto scenografico. Segue la visita alla mostraUna macchina inutile di Munari dedicata a Bruno Munari, con progetti grafici e creazioni che definirei metaartistiche che evidenziano il suo genio pionieristico ed estetico. Particolarmente belle le Macchine inutili, un cortocircuito tra bellezza e pretesa utilitaristica, che nella nostra cultura si dà come attributo principe e fondazione di realtà dell'oggetto. Per chi fosse interessato, i giochi di luce proseguiranno fino al 6 gennaio, con 4 visite giornaliere dalle 20,30 ogni mezz'ora (meglio prenotare allo 060608); la mostra di Munari invece dura fino al 22 febbraio. Dopodiché si torna a casa e, vista la questione dell'uso aristocratico del tempo che ogni tanto è possibile concedersi, si inciampa in un nuovo canale Sky (perlomeno nuovo per me, che la parte Cinema ultimamente la frequento poco) che trasmette nientemeno che Transformers, clamorosamente perso al cinema l'anno scorso. Sì, una ca@@ata colossale, ma confezionata al meglio e stranamente consonante con le provocazioni di Munari. Qui le macchine hanno un'anima e - alcune perlomeno! - un codice etico che si spererebbe a disposizione di più esseri umani. Se ci aggiungiamo che le pagine di Tito Livio ascoltate poco prima autorizzavano a un certo scetticismo sulle doti dell'umanità c'è quasi di che augurarsi di riuscire ad avere per amica una Camaro come quella del film...
Transformers

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