venerdì 15 febbraio 2008

Una top model nel mio lettoFrancis Veber è uno dei miei registi preferiti e non per una questione di assonanza sociologica I film precedenti, La cena dei cretini e soprattutto L'apparenza inganna, che risalgono a prima di questo blog, sono due delle cose più intelligenti che ho visto al cinema. Nel secondo, Daniel Auteuil è fantasmagorico, con la sua faccia disordinata da travet sotto un enorme preservativo alla sfilata del Gay Pride... Qui lo vediamo di nuovo, ma in una versione un po' troppo caricaturale, come sono un po' troppo tutti i personaggi, tanto estremizzati da svalicare nell'inverosimile. La splendida modella che non è altro che un'intelligente creatura acqua e sapone, il protagonista dagli splendidi occhi sbarrati che è un torso di broccolo senza pari e via dicendo. Non che il film sia male, senza paragoni è una buona commedia dove molti fanno cose per amore e sentimenti e non per denaro e vedere che qualcuno ancora lo immagina e lo trova giusto è rinfrescante. Il problema sul quale spendo due parole è invece la traduzione del titolo, che in quanto a squallore ricorda l'abominio di cui fu vittima Truffaut: allora il titolo francese era Domicile conjugale, che si traduce da sé, e la brillante versione italiana Non drammatizziamo... è solo questione di corna. Oggi l'originale è La doublure (la controfigura) e la traduzione la leggete nella locandina. Appena meno casareccio, ma è anche vero che il film di Truffaut è del 1970, questo del 2006. Come dire, 36 anni buttati nella spazzatura

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